Venerdì Santo

29
Mar

Venerdì Santo, giorno della contemplazione dell’ “Ecce homen”, il Servo sofferente, mite e umile di cuore caricato della croce per Amore.

Venerdì Santo, giorno di silenzio per far emergere la verità di questo momento: tutto è compiuto! Inizia  il nuovo mondo. Si tratta di accogliere e far silenzio per ascoltare ciò che sta crescendo dentro di noi.

Una morte che non è una semplice sconfitta, è il segno della contraddizione umana che non riesce a dialogare con la vita, non riesce a superare la violenza e le tenebre dell’odio, e per questo quello che sembrava il castigo di Dio è per Cristo, via dell’amore e della vita senza fine.

ll vangelo del Venerdì Santo, mostra il ruolo delle donne che rimasero con Gesù fino alla fine.

Le voci che ora ascolteremo dimostrano il valore delle donne che furono accanto a Gesù fino al momento della crocifissione.

Ascoltiamo Geny, giovane donna mozambicana.

‘’Il vangelo della passione del Signore mi invita a riflettere su alcune figure: Maria e le donne sotto la croce.

Maria ha detto di sí al Progetto di Dio fino alla croce. Questo testo mi fa riflettere sull’essenza dell’essere donna nella società e il suo ruolo nella Chiesa: c’è una sensibilità e un intuito tipici delle donne, una preoccupazione speciale per gli altri. Le donne che accompagnavano Gesù dimostravano amore incondizionato, saper prendersi cura, compassione e senso di sostegno. È necessario garantire la presenza delle donne in ambiti importanti della Chiesa e della società’’.

Il vangelo della passione apre la nostra visione alla scoperta di un gruppo di donne che da lontano contemplano la croce che porta l’uomo crocifisso. Chi sono?

Ascoltiamo Marcos:

C’erano donne che seguirono Gesù fin dal principio; sono le stesse che, dopo che tutti erano  fuggiti, erano lì perché seguivano Gesù fin dal principio. Discepole di Gesù nell’atteggiamento di servire non solo nel sostegno materiale ma, anche nella collaborazione alla missione.

Donne rimaste presenti nella passione, nella tomba, nel sepolcro vuoto, nella risurrezione.

Il vangelo della passione ci permette di ascoltare nel nostro cuore, il grido di Gesù: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

È l’urlo di Angelina di fronte alla morte violenta dei tre ‘’angeli’’ della sua famiglia.

’Non è facile accettare questa morte. La fede però mi consola, perché mi ricorda che i morti sono tra le braccia di Gesù’’.

Gesù ha detto: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Perdona Signore la morte violenta di ArtùR, bastonato e picchiato a morte per aver rubato il cibo che gli permetteva di sfamare i suoi figli.

Perdona, Signore, la violenza e gli abusi commessi contro Luisa, che hanno infranto i suoi sogni e hanno soffocato la sua speranza.

Infine, ascoltiamo la saggezza di Claúdia, una giovane madre.

Secondo me la croce è una questione di esperienza. Dove tutti siamo invitati ad entrare o passare attraverso la croce.

Con Maria che è la Chiesa, siamo chiamati a stare accanto ai crocifissi che sono i poveri, le vedove, gli svantaggiati, i bisognosi. Pertanto, la Chiesa deve andare oltre, donando speranza, diffondendo amore; testimoniare a queste persone che la croce non è luogo di permanenza, ma di esperienza, e insieme avremo la risurrezione.

Gesù, chinato il capo spirò: consegna lo Spirito della nuova creazione, di una rinascita che in Maria, ha trovato la donna del SI.

Con Maria guardiamo alle virtù dell’amore, di fedeltà, di obbedienza, della preghiera continua, di pazienza, resilienza e dolcezza.

Con essa percorriamo con Gesù il cammino della croce verso la risurrezione.

 Sr. Raffaella

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