Un 2 marzo giubilare!

02
Mar

“L’albero ha i frutti maturi. Dio viene a chiedere quello che sei”.
Sono queste le parole di un canto che da molti anni riecheggia il 2 marzo nelle comunità orsoline perché ripercorre le ultime ore terrene di Giovanna Meneghini. In questa memoria è abitudine ritrovarsi, per chi può, a Breganze (VI), in casa madre, per pregare il vespro e far famiglia. Non si poteva non rendere grazie in modo particolare nell’anno che ricorda i 75 anni dal riconoscimento pontificio della congregazione delle suore orsoline del Sacro Cuore di Maria, così molte suore, numerosi amici ed amiche si sono ritrovati nella cappella di casa madre anche oggi, 2 marzo 2025.
Una preghiera della Chiesa, tanto cara alla Chiesa da costituire la liturgia delle ore, per ripercorrere alcuni passaggi di vita importanti della congregazione. Dopo la lettura del vangelo odierno (Lc 6,39-45) che fa riferimento ai frutti della vita, Madre Maria Luisa ha offerto una breve riflessione per “recuperare qualche filo”. “Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo”, dice il Vangelo che la liturgia offre proprio in questo 2 marzo 2025.
“Ciascuno può chiedersi che frutti sto producendo con la mia vita? frutti buoni? oppure frutti magari non cattivi, ma che faticano a maturare?”, ha detto la Madre. “Qui davanti c’è l’albero che il gruppo kar.in ha scelto come segno nella festa del 5 gennaio. Per ora non ci sono frutti, ma arriveranno. Madre Luigia Viero, nelle parole ascoltate anche nel canto iniziale, ricorda le parole del cappellano militare che ha assistito al trapasso di Giovanna, si esprime proprio con queste parole: questo albero i cui frutti sono maturi. I frutti maturi sono quelli buoni, quelli che lei ha mostrato con le sue scelte e le sue azioni. Vogliamo attingere a qualcosa per noi e la nostra vita. Ascolteremo tra poco le parole di madre Giovanna, che riascolteremo anche in altre occasioni di questo anno giubilare. Ascoltiamo con il desiderio di intuire quanto ha mosso Giovanna, per camminare nella scia del Vangelo con le caratteristiche di mitezza, bontà e servizio che l’hanno contraddistinta”, ha concluso Madre Maria Luisa. La preghiera è proseguita lasciando riecheggiare le parole di Giovanna alternate a brani musicali meditativi.
Un altro momento significativo è stata la scrittura e la consegna di motivi di intercessione, anche solo un nome o una parola, per esprimere una situazione particolarmente cara ai presenti. Alcuni foglietti sono stati quindi letti perché l’intera assemblea ne facesse motivo di preghiera fin da subito, mentre il cesto con tutte le intenzioni è stato affidato all’intercessione di madre Giovanna.
Il ritorno a casa ora è accompagnato da desideri e speranze condivise con particolare attenzione alla pace, alla salute di papa Francesco e al femminile.

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