Ci sono maestri spirituali che attingono alla cultura biblica, alla tradizione cristiana e alla sapienza orientale e insegnano a leggere e ad ascoltare il segreto linguaggio dello spirito, che si manifesta e si esprime attraverso il corpo.
Breganze, 30 dicembre 2009, al Torrione. Una serata un po’ a sorpresa, in dialogo su una tematica insolita nei nostri ambienti: spiritualità e benessere, ha visto partecipi una trentina di persone di varia età, esperienza e posizione sociale; cristiani praticanti e non.
Un breve giro d’opinioni sul significato che ciascuno dà a questi due aspetti, spiritualità” benessere, ci ha aperto una vasta gamma interpretativa, che si è evoluta in un dialogo rispettoso e costruttivo.
Dalla comprensione più semplice e riduttiva di spiritualità, associata ad un momento dedicato alla preghiera, al fare una buona azione o al mettere in atto una pratica religiosa, attraverso il riconoscimento di varie spiritualità, siamo arrivati al significato di spiritualità cristiana: vita secondo lo Spirito. Una vita animata dallo stesso Spirito che ha animato Gesù, che non riguarda un momento o una scelta particolare, ma si traduce in uno stile di vita, in un “modo di essere”, in un lasciarsi animare dallo Spirito che è portatore di vita, di forza e tenerezza; uno Spirito che unisce tutti gli aspetti dell’esistenza, contro la dispersione o la frammentazione e crea armonia.
La spiritualità si accompagna allo stupore, alla capacità di meravigliarsi di ciò che siamo e di ciò che accade. È allora che diventiamo cantori della vita per esprimere un rinnovato senso di gratitudine.
Benessere: essere bene, che si può declinare con comunicare bene, ricevere bene, dare bene, fare il bene. Noi possiamo essere irradiazione del bene che ogni giorno riceviamo in dono da Dio: la vita, cose buone, realtà belle, persone con le quali condividiamo tutto ciò. L’uomo Gesù l’aveva capito e ha liberato il bene da sé, facendone dono a coloro che incontrava. Anche noi siamo chiamati ad “essere” così, a vivere così; questo fa parte del diventare figli di Dio.
Se andiamo a cercare tra i sinonimi di benessere troviamo: essere felici e fare felici gli altri, essere in salute, essere nella serenità e donare serenità, essere ricchezza interiore per poter comunicarla, essere pace e donare pace.
In questo modo, anche il benessere è inteso come uno “stile di vita” salutare che ci porta ad un miglioramento della qualità della vita attraverso pratiche semplici, possibili a tutti, come: il contatto con la natura, la cura del corpo, un ritmo ordinato di attività e di riposo, il gusto per la bellezza, l’ascolto di buona musica, l’ascolto interiore che ci consente di passare dalle sensazioni esteriori a quelle interiori e, attraverso la consapevolezza di sé, ci rende presenti a Dio.
“Corpo ed anima esultano insieme”. Quando spiritualità e benessere si incontrano si potrebbe coniare uno slogan: “Vivi pienamente ogni giorno, ogni respiro, ogni amicizia, ogni incontro”.
“Un rapporto può essere anche fisicamente intenso, ma se è spiritualmente nullo, lascia ciascuno nella sua solitudine” (E. Fuchs).
Il corpo ha bisogno dello spirito per vincere il vuoto, come lo spirito ha bisogno del corpo per “dare campo di azione alla tenerezza facendola crescere da gesto del corpo ad atteggiamento del cuore” (Pezzini).
Attingendo al fondamento biblico troviamo una visione unitaria della persona e un comandamento fondamentale già presente nell’AT e poi ripreso da Gesù, che invita a vivere con tutto di sé: spirito, anima, corpo.
Questo senso di unità e di armonia investe la relazione con se stessi, con gli altri, con le cose e in una nuova visione dello spazio e del tempo induce a osare “essere”, che è la sfida evangelica più alta.
Sr. Graziana Morandin