È possibile avere cura della fraternità/sororità? Come? È una bella sfida, oggi più che mai! Anche papa Francesco nel messaggio per la pace 2021 lo pone come un interrogativo: “come convertire il nostro cuore e cambiare la nostra mentalità per cercare veramente la pace nella solidarietà e nella fraternità?” (art. 7). È proprio il nostro cuore da convertire, altrimenti riempiamo pagine e video di sole, tante, troppe parole!
In questo numero di Vita Nuova incontriamo persone che hanno vissuto la fraternità/sororità fino al dono della vita, come Nadia De Munari che amava dire: “Aiutiamoci ad essere contenti in un mondo in cui pochi lo sono”. In fondo aver cura della fraternità/sororità non significa aiutare l’altro/a ad essere contenti? Quando usciamo dal bozzolo, che la pandemia ha reso ancora più rigido, della cura del nostro io, entriamo nella logica della cura di chi ci sta accanto, chiunque sia! Cantava La cura, Franco Battiato: “Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie / Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via / Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo / Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai / Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore / Dalle ossessioni delle tue manie […] / E guarirai da tutte le malattie / Perché sei un essere speciale / Ed io, avrò cura di te”.
Come non sentire riecheggiare il Salmo 91, che assicura protezione e rifugio a chi si affida al Signore: “Tu che abiti al riparo dell’Altissimo e dimori all’ombra dell’Onnipotente, dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido». Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno” (vv. 1-5).
La cura a volte si traduce anche in esempi di fraternità voluta, avviata e perseguita come obiettivo costante, come carisma che ha animato singole persone e coinvolto altre: sono esperienze, ed è anche la storia della nostra congregazione, che ogni anno in occasione della festa del Cuore di Maria celebra la “festa di fraternità” come incontro allargato con amiche e amici, che quest’anno ci ha portato ad alzare lo sguardo, “look up”, sui monti di Enego.
Accogliamo la conclusione del messaggio di pace come un augurio: “Tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fraternità e di solidarietà, di sostegno vicendevole e di accoglienza reciproca… impegniamoci ogni giorno concretamente per «formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri»” (art. 9).
sr. Maria Luisa Bertuzzo