San Francesco: una comunità poliedrica

02
Ago

Raccontare la vita è sempre cosa delicata e impegnativa per non tradire l’essenza profonda che vi si nasconde. Ogni essere vivente gode di un’autenticità che la nostra tendenza alla generalizzazione può rischiare di sciupare, mentre è sempre sorprendente scoprire come la vita quotidiana renda unica, irripetibile, delicata e complessa ogni vita…

Quando poi si tratta di una comunità religiosa, le vite si arricchiscono di sfumature e dettagli, in particolare se ci si riferisce ad una comunità come è quella di san Francesco Vecchio a Vicenza.

Il simbolo del poliedro aiuta a rendere la complessità, ma anche l’unicità di corpo e missione che la comunità presente nel centro storico di Vicenza sta vivendo. Come il globo poliedrico del logo dell’Anno per la vita consacrata significa la varietà dei popoli e delle culture – secondo le parole di Papa Francesco – così questa comunità vive una varietà di presenze e di missione.

Nella Lettera apostolica con cui il Papa ha indetto l’Anno della vita consacrata, il Santo Padre ha indicato anche tre obiettivi, il primo dei quali è guardare al passato con gratitudine.

E’ con questo sentimento che la comunità di san Francesco Vecchio può presentarsi, perché da sempre ha accolto una vita piena ed abbondante, cosicché solo la gratitudine può abitare il passato dei tanti cuori che vi hanno abitato.

Nel 1959, infatti, le suore orsoline hanno iniziato a trattare per l’acquisto del monastero delle suore visitandine che sorgeva in via Mure Pallamaio. Conclusi i lavori di restauro del monastero, nel luglio del 1963, suor Chiara Nardotto, allora Madre Generale, chiese al Vescovo Zinato il permesso per costruire una nuova casa sul terreno acquistato con il monastero delle visitandine. L’ampliamento permise la realizzazione dell’attuale struttura di contrà san Francesco Vecchio.

E’ il 1965, l’anno in cui la nostra casa inizia a respirare una molteplicità di vita e di missione, prima con l’asilo, la cui attività proseguirà fino al 1987, poi con il pensionato e la mensa per studenti lontane dalla famiglia e per le suore studenti.

Nel 1965 viene creata la comunità di san Francesco Vecchio, che dal 1981 diventa anche supporto al servizio della Curia Generalizia, qui trasferita da Breganze il 7 ottobre di quell’anno; nel 1993 viene poi eretta come sede del Noviziato.

Dal 1996 ha sede in questa struttura anche l’Associazione “Presenza Donna”, mentre il Centro Studi nasceva alla fine degli anni ’80. Queste ultime sono le due espressioni culturali del carisma di congregazione, ovvero la promozione della donna.

Si tratta di un passato davvero ricco, difficile da riassumere, fatto di un tessuto relazionale, che a distanza di molti anni continua e coinvolge sia le nuove generazioni di suore, sia i tanti laici che condividono le sfide e gli interrogativi attuali.

Papa Francesco indica come secondo obiettivo per l’Anno della vita consacrata quello di vivere il presente con passione.

Certamente non si può dire che questa sia una comunità poco appassionata, anzi. Come il poliedro, quasi tutte le sorelle hanno ambiti specifici, ma poi tutte insieme confluiamo come un unico corpo solido che si sostiene continuamente. La comunità attualmente è composta di tredici sorelle, due delle quali sono ancora nel tempo di formazione specifico. Una è impegnata nello studio teologico, l’altra nell’ambito della comunicazione.Altre due sorelle sono insegnanti e portano la loro esperienza con i giovani all’attenzione della nostra comunità.

Tra le altre sorelle, una coordina varie attività in ambito sociale, anche all’interno della nostra famiglia religiosa. E’ lei la responsabile del piccolo appartamento di pronta accoglienza che è messo a disposizione per situazioni di emergenza di donne sole o con figli. Nel tempo si vedono transitare volti, nomi, situazioni molto diverse tra loro… con qualcuna c’è anche una bella relazione che dura negli anni.

Un’altra è la direttrice del convitto Giovanna Meneghini, sorto sull’ex monastero delle visitandine in via Mure Pallamaio. Le ospiti sono quasi tutte lavoratrici precarie e provenienti dal sud Italia. Tra loro, ormai, qualcuna torna da alcuni anni…e noi ci appassioniamo alle loro storie, sperando sempre che possano avere un posto di lavoro fisso.

Al Centro Documentazione e Studi Presenza Donna la sorella che vi presta il suo servizio riesce a dare un tono competente e brioso nella continua ricerca di nuove formule per la promozione culturale del femminile e del dialogo. Il Centro è un luogo di formazione che sta diventando sempre più rilevante per le collaborazioni in diocesi, e non solo. Molti sono infatti gli eventi organizzati e sperimentati di anno in anno, che sempre coinvolgono direttamente tutta la comunità.

C’è poi il servizio di portineria che vede impegnate diverse sorelle. Chi entra in casa è accolto dalla suora di turno che diventa lo specchio di una comunità intera che apre le porte di casa propria.

Tutte siamo impegnate nell’ambito pastorale, con modalità e tempi diversi, oltre che in parrocchie diverse.

Tante cose, dunque, ma non si tratta solo di pensare al cosa fare, ma anche al come: è quel “far famiglia” trasmettendo valori importanti, che stava a cuore a madre Giovanna Meneghini, nostra fondatrice.

Come per il poliedro, anche nella nostra comunità c’è un centro vitale: la cappella diventa il luogo di sostegno che ci fa corpo unico davanti al Signore Gesù. Lì preghiamo le une per le altre, per quanti si affidano alle nostre preghiere e per le situazioni che, nel mondo, ci stanno a cuore.

E’ qui che abbracciamo il futuro con speranzaed iniziamo a seminare la novità nei cuori, come desiderato da Papa Francesco. E’ la speranza in Colui per cui nulla è impossibile ed in Lui abbiamo fondato la nostra vita, complessa come un poliedro, ma piena e abbondante, felice e ricca del centuplo come promessoci nel Vangelo…

Così, a cinquant’anni dalla nascita della comunità di san Francesco vecchio, continuiamo a guardare al futuro con speranza e gioia perché la vita di tante altre donne continui a fiorire anche nella nostra comunità!

                                                                      Sr. Naike Monique Borgo

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