QUARESIMA…TEMPO DI SCELTE, DI INCONTRO E DIALOGO CON IL SIGNORE

06
Mar

Nella terza settimana di Quaresima ci soffermiamo su un elemento fondamentale: la preghiera quale dialogo intimo con il Padre che ci aiuta a riconoscerci sempre più figli amati.

Papa Francesco nel suo discorso sulla Quaresima ci insegna che: « Nel raccoglimento e nella preghiera silenziosa, la speranza ci viene donata come ispirazione e luce interiore, che illumina sfide e scelte della nostra missione: ecco perché è fondamentale raccogliersi per pregare (cfr Mt 6,6) e incontrare, nel segreto, il Padre della tenerezza. Vivere una Quaresima con speranza vuol dire sentire di essere, in Gesù Cristo, testimoni del tempo nuovo, in cui Dio “fa nuove tutte le cose” (cfr Ap 21,1-6). Significa ricevere la speranza di Cristo che dà la sua vita sulla croce e che Dio risuscita il terzo giorno, «pronti sempre a rispondere a chiunque [ci] domandi ragione della speranza che è in [noi]» (1Pt 3,15).»

È nella preghiera che sperimentiamo la vicinanza del Padre, nella preghiera chiediamo, ringraziamo, invochiamo il Signore che non smette mai di ricordarsi di noi, anche quando le fatiche della vita, le nostre fragilità, il dolore, la stanchezza, ci fanno credere di essere rimasti soli. Quel Padre che ha tanto amato da dare il Suo Figlio unigenito, che ci chiama nel cuore delle nostre freddi notti e ci fa ancora vivere nel suo caldo abbraccio e nella luce della sua misericordia.

LA PREGHIERA DI ANNA

Anna la moglie di Elkanà, donna sterile e per giunta derisa dalla seconda moglie del marito, Peninna,  trova rifugio e conforto nella preghiera. Nella preghiera la sua vita, anzi il suo limite, la sua mancanza (non poter generare, non avere futuro), diventa preghiera di richiesta. Allora la preghiera si eleva con la forza di chi urla con l’anima, implora con il cuore, desidera ancora sperare, e crede, si fida del Signore. La sua preghiera silenziosa è piena di passione, tanto da essere fraintesa dal sacerdote che la crede ubriaca:  “Anna, piangendo, chiedeva al Signore di poter avere un figlio con la promessa che, se l’avesse avuto, all’età dello svezzamento, glielo avrebbe offerto, come nazireo (1 Sam 1, 1-11)[…] e Dio si ricorda di lei… della donna che fa della preghiera la sua manifestazione di fede e le dona un figlio, che chiama Samuele, donato dal Signore. Anna non tiene, come tesoro geloso il dono di Dio, ma lo offre al Signore. All’età di circa quattro anni il ragazzo è condotto dalla madre al tempio perché possa vivere per sempre alla presenza del Signore. Commovente è la descrizione dell’incontro della donna con Eli: «Io sono quella donna che stava qui presso di te a pregare davanti al Signore» (1,26). Di fronte al sacerdote Anna eleva un cantico con il quale loda il Signore per quanto ha operato in lei e per il modo in cui opera nella storia, abbattendo i potenti e innalzando gli umili (1 Sam 2,1-10).

La preghiera si fa canto che loda ed esalta Dio che è amore e misericordia. Anna è la donna forte che apre il cuore ed il grembo alla misericordia di Dio, che fa della preghiera il legame stretto con Dio. In quaresima, anche la nostra preghiera può diventare forte come la passione di Anna, può diventare canto di lode e ringraziamento per tutti i doni che non smette di elargire e può rendere visibile quello che è invisibile: il nostro legame con colui che ci ama da sempre.

La preghiera di Anna, da sempre è associata al cantico di Maria (Lc1, 46-55) nel quale vengono messe in luce le azioni che Dio compie e che Maria riconosce come salvifiche per lei. Dal versetto 51 al versetto 55 del cantico del Magnificat sono racchiusi, nella cornice della misericordia, 7 verbi di Dio che cambiano la storia di Maria. Anche noi possiamo fare memoria dei sette verbi che hanno cambiato la nostra vita e la rendono un canto di lode.

Possiamo condividerli e scrivere così il nostro Magnificat…perché possiamo, insieme, dare lode al Signore per le meraviglie che continua a compiere nelle nostre vite e, attraverso di esse, alla storia.

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