Preghiera dell’8 marzo… a distanza

26
Mar

La preghiera al femminile vissuta a Vicenza in forma privata: “Di terra, di corpi, di sogni… Amazzonia custode di umanità”

Sono passati vent’anni dalla prima Preghiera al femminile, curata da Presenza Donna in occasione della Giornata internazionale delle donne dell’8 marzo. E per la prima volta, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus e alle conseguenti norme restrittive, quest’anno non è stato possibile riunirci nella chiesa di san Carlo al Villaggio del sole a Vicenza.

Ma questo non ci ha impedito di essere unite e uniti “in spirito” nella preghiera, in questo giorno particolare di memoria della storia delle donne, di attenzione al loro presente di vita in tutto il mondo, di lettura biblica femminile che illumina questi tempi.

Maria Soave Buscemi, la biblista esperta di lettura popolare della Bibbia e di studi di genere, è arrivata in Italia proprio per noi dall’Amazzonia: pur non potendo essere presente alla preghiera, ci ha mandato in video la riflessione biblica sul testo che anima la preghiera dell’8 marzo (video disponibile sul sito e sul canale YouTube di Presenza Donna).

Questo e altri materiali hanno animato la preghiera della comunità Orsolina di Vicenza, in un momento in forma privata e vissuto anche in rappresentanza di quella vasta assemblea di uomini e donne abituata a riunirsi in preghiera l’8 marzo.

“Di terra, di corpi, di sogni… Amazzonia, custode di umanità”: era questo il titolo della preghiera, connotata dall’attenzione alla realtà amazzonica anche alla luce dell’ultimo sinodo. Continuiamo a dare eco all’8 marzo proponendovi di seguito alcuni passaggi della veglia.

 

Nella preghiera vogliamo cercare di fare nostri alcuni dei punti che, come dice papa Francesco, possono ispirare altre regioni della terra, quindi anche la nostra Europa, di fronte alle sfide che la interpellano. Lo facciamo concedendoci anche noi, come  papa Francesco, quattro sogni:

Sogniamo un’Europa che non chiuda gli occhi davanti ai diritti calpestati di chi si trova, per nascita o per i fatti della vita, ad abitare i territori europei.
Preghiamo per non abituarci al male e perché non si anestetizzi la nostra coscienza sociale e resti forte la ricerca di giustizia che è, inseparabilmente, un canto di fraternità e di solidarietà, uno stimolo per la cultura dell’incontro.

Sogniamo un’Europa che, senza rinnegare le proprie radici culturali, si sieda alla tavola comune, luogo di conversazioni e di speranze condivise.
Preghiamo perché le diversità che possono essere bandiere, muri o frontiere, si trasformino in dialoghi, relazioni e ponti.

Sogniamo un’Europa che tenga sempre più presenti le connessioni esistenti tra l’ecologia naturale, ossia il rispetto della natura, e l’ecologia umana.
Preghiamo perché dalle varie tragedie ecologiche dei nostri paesi si sviluppi la ricerca non solo di cause o colpevoli immediati, ma uno spirito e delle conseguenti azioni di rispetto nei confronti di Madre Terra.

Sogniamo comunità cristiane capaci di impegnarsi e di incarnarsi nei diversi paesi d’Europa per donare alla Chiesa nuovi volti con i tratti di ciascun paese.
Preghiamo perché riusciamo ad annunciare in molte modalità diverse Gesù Cristo crocifisso e risorto nelle nostre vite; perché la paura non paralizzi la chiesa e aprendo strade all’audacia dello Spirito, ogni donna e ogni uomo credenti possano ugualmente sviluppare e veder riconosciuti i doni che lo Spirito riversa su di loro.

a cura della redazione

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