Speranze, cammini possibili e impegni concreti dopo il sinodo Panamazzonico
Appartenere alla comunità Epifania in Boa Vista – RR, proprio in questo periodo del sinodo Panamazzonico, è veramente un tempo di grazia. Vivere insieme alla Chiesa dell’Amazzonia il clamore della madre terra e dei popoli che qui vivono la loro fede, è una esperienza gratificante.
Come giovane suora delle Orsoline scm, guardare verso il Cristo Servo in questo contesto sociale, politico, culturale e religioso è un appello a vivere serenamente la spogliazione di me stessa, incarnandomi, con le mie sorelle, nella novità del quotidiano che chiama vita e, coraggiosamente, rispondere con piccoli gesti fraterni.
Avendo nel cuore il desiderio di Madre Giovanna di far sì, se fosse possibile, che tutti conoscano la bontà di Dio per le sue creature, camminiamo
con alcune realtà della nostra diocesi e percepiamo come il popolo indigeno non sempre valorizza le sue conoscenze, costumi, credenze e lingue. Si sente minore, differente e si vergogna. Ha assimilato l’urbanesimo per essere uguale e per annullare la possibilità di una esclusione. Stiamo costruendo un dialogo con i giovani per riscattarli dalla cultura delle loro tribù e dare la possibilità, attraverso incontri e esperienze, di conoscere l’amore di Dio.
Stiamo anche sensibilizzando ed educando, nella nostra area missionaria Santa Rosa di Lima, all’uso cosciente di materiale riciclabile e di tutti i tipi di materiale che pregiudicano la natura. Agevoliamo uno sguardo corresponsabile verso la creazione, capace di contemplare la bellezza che Dio, per amore, ha creato e ci ha affidato affinché la custodissimo. In vari modi stiamo incentivando l’esperienza dell’amore di Dio per vivere una conversione integrale e, dalle periferie esistenziali, emanare il profumo di Cristo. Attendo, insieme alle mie sorelle, gli orientamenti della nostra Chiesa per dar vita alle decisioni del sinodo, e ci disponiamo in preghiera perché tutto sia per un buon servizio ai più bisognosi della nostra realtà, che gridano per la loro vita e dignità. E come scriveva la nostra carissima Madre Giovanna, “osservando il complesso delle cose, riconosco sempre più la mano di Dio che conduce tutto”.
sr Ianêssa Gomés Barros