Nella speranza

14
Lug

Il ricordo di suor M. Carla Dalla Costa

“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore mi consegnerà in quel giorno…” (2 Tm, 4,7-8). Il 6 maggio 2024 sr. M. Carla Dalla Costa ha terminato la sua vita terrena, conclusione annunciata con le parole di san Paolo a Timoteo, desiderate dai parenti. Esse racchiudono molto bene la vita di questa sorella forte ed esile nello stesso tempo.

Nata a Piane di Schio nel 1940, sr. Carla entra in congregazione nel 1957. Dopo gli anni della formazione vissuti a Breganze presta servizio in alcune comunità nelle attività educative e nei servizi pastorali: sarà a Posina, Baldaria, Breganze, Vicenza, Montecchio Precalcino, per ritornare definitivamente a Breganze nel 1979, anno in cui si complicano le sue condizioni di salute.

Ha “combattuto la buona battaglia” da persona attiva, laboriosa e fidata: la cura delle responsabilità a lei assegnate era precisa e puntuale. Ma altrettanto lo era la sua attenzione alle persone: le consorelle ricordano come si intratteneva volentieri quando ne aveva occasione: lasciava aperte le porte della chiesa della Casa Madre, affidata alla sua custodia, anche oltre l’orario previsto, perché chi lo desiderava potesse entrare e riposare alla presenza del Signore, intrattenendosi con lei! Una premura che si acuiva nelle situazioni di dolore e bisogno con le quali veniva a contatto.

“Ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”: la vita di sr. Carla è stata provata dalla fatica della malattia che l’ha condizionata per lunghi anni. Ma, come ricordano le consorelle, sr. Carla era una donna di preghiera, nella quale trovava la forza per combattere la sua battaglia e conservare la fede, riuscendo a guardare la vita nella luce della risurrezione. E proprio nel tempo pasquale si sono realizzate le ultime parole di san Paolo: “Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà”. La corsa era terminata, e il Risorto glorioso e vivente ha incoronato sr. Carla, facendola entrare nella pienezza della vita che non ha fine.

Il ricordo di suor Augusta Soso

“Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda”.

Queste parole del Vangelo di Luca ci richiamano la visita di Maria ad Elisabetta, e proprio il 31 maggio, festa liturgica della Visitazione, sr. Augusta ha intrapreso il suo viaggio verso la Gerusalemme del cielo. Per lei che aveva coltivato da sempre una grandissima devozione a Maria, tradotta in una preghiera quasi incessante del santo Rosario, consideriamo un dono e non una coincidenza aver chiuso la vita terrena in una festa mariana del mese di maggio.

Nata a Locara nel 1932, Maria Soso entra nella comunità delle suore Orsoline nel 1949, appartenendo definitivamente alla Congregazione dal 1957 con i voti perpetui! Iniziando il suo percorso di vita religiosa, nel 1950 aveva scritto: “Sono contenta dello stato di vita che sto vivendo, per questo domando di essere ammessa al noviziato della Congregazione. Attendo con grande desiderio questo giorno di grazia”. Una grazia vissuta per ben 75 anni!

La sua provenienza ha segnato la solidità di una fede semplice, respirata nella famiglia e nella comunità cristiana delle sue origini. Il radicamento alla terra natale e ai suoi cari è sempre stato presente, ed è significativo che il funerale si sia svolto il 3 giugno, memoria dei Martiri ugandesi, in quanto per sr. Augusta è sempre stato forte e coinvolgente il legame con la sorella e la nipote suore comboniane, missionarie per decenni in Uganda, portandola a seguire con passione le vicende di questo popolo africano segnato da sopraffazioni e ingiustizie.

Sono stati molti i servizi svolti da sr. Augusta in diverse case della congregazione, dove curava con premura e precisione i compiti assegnati con laboriosità generosa e instancabile. Sarà ancora giovane suora a Lupia di Sandrigo, a Posina, ad Agugliaro e a Montecchio Precalcino, come pure nella casa famiglia di Villa Savardo a Breganze e a Piana di Valdagno. Dopo un tempo nelle comunità di Vicenza, torna a Casa Madre definitivamente nel 2015.

“E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”, dice Elisabetta a Maria nell’incontro della Visitazione. Da sr. Augusta raccogliamo la testimonianza di una fede che si alimentava particolarmente alla mensa eucaristica: ben volentieri infatti partecipava alle celebrazioni e ai tempi di adorazione eucaristica silenziosa davanti a Gesù.

Ed ora godendo della visione eterna sr. Augusta continuerà ad intercedere, come da sempre aveva fatto in vita, per la Congregazione, per i suoi cari e per le nostre famiglie.