Nascita di madre Giovanna e semi lasciati dalla sua vita

22
Mag

Il 23 maggio è per noi famiglia Orsolina un giorno speciale nel quale si ricorda la nascita nel tempo della nostra fondatrice, Giovanna Meneghini. Una donna della fine dell’800 che ha camminato nella semplicità del quotidiano e ha saputo leggere i segni dei tempi fidandosi del suo cuore, amando profondamente la sua terra e ponendosi al servizio dei più bisognosi. Molte erano le necessità del tempo e Giovanna, attenta all’ispirazione divina di prendersi cura delle giovinette che ricevette fin dalla sua giovane età, ha saputo coltivarla, custodirla in cuore per poi realizzarla rispettando e aspettando il tempo di Dio.

Qui in Brasile, dove abito dal 2010, molte furono le occasioni in cui abbiamo presentato la cara figura di Giovanna. Sono state realizzate varie iniziative come incontri per raccontarne la vita, incontri tematici per commentare alcune caratteristiche tipiche di Giovanna, programmi alla radio dove si presentava momenti di vita e o aspetti della spiritualità di questa piccola grande donna: piccola agli occhi del mondo, ma grande agli occhi del Signore.

Sempre ha segnato profondamente, nelle persone alle quali si leggevano i suoi scritti autobiografici, la bella espressione da lei usata quando racconta come e dove ella nacque: “I miei Genitori erano poveri pastori che si recavano nel tempo d’inverno in un paese o nell’altro con le loro pecore.  Nel Novembre del 1867 trovarono da collocarsi a Toara presso i conti Barbaran e fecero ritorno alla volta di Enego loro patria la mattina del 23 maggio ‘68: arrivati alla sera a Bolzano Vicentino si rifugiarono con i loro armenti in una stalla, ove piacque al Signore che io venissi al mondo”.

Questa semplice ma provocatoria espressione “piacque al Signore che io venissi al mondo” é stata molte volte oggetto di meditazione, di ringraziamento e di riflessione aiutando le persone a prendere coscienza del grande dono di amore che ognuno è per il mondo e che ciascuno è profondamente amato da Dio.

In questi anni molte furono le persone che si avvicinarono a Madre Giovanna e iniziarono ad apprezzarla, conoscendone le peculiarità e i tratti caratteristici. Ne citiamo alcuni che mi sembrano i più significativi. La semplicità di questa donna, una donna del popolo, che si è donata totalmente e nella quotidianità ha servito il Signore nella persona dei poveri in particolare del mondo femminile: la preoccupazione per la situazione femminile é stata un elemento molto importante per la gente di Boa Vista, in quanto Giovanna ha saputo, nel suo tempo, accompagnare le giovani non con modalità dure e aspre, di rivendicazione sociale ma assumendo in sé stessa i sentimenti di Gesù Cristo: la mitezza e umiltà, accreditando e fidandosi del Signore e delle ispirazioni che Lui le donava.

Alcune espressioni che Giovanna usava nelle sue lettere furono oggetto di riflessione e motivo di scelte vitali per alcune persone, come quando lei scrive a Orsola Balasso quando questa viaggia per Cormons per apprendere il lavoro delle calze, lavoro che le aiuterà nel sostenere l’opera iniziata: “Lei intanto vada, apprenda con pace e tranquillità d’animo il lavoro, e quando il suo Arciprete dice che pensi ora solo per il viaggio faccia così, e il buon Dio poi provvederà.  É l’atteggiamento dei santi che affrontano le novità della vita fidandosi del Signore e vivendo intensamente e profondamente ogni giorno di vita

Ancora molto importante fu l’esempio di vita che lei dava: non solo attraverso le parole ma con gli atteggiamenti assunti e con le sue scelte, con le sue certezze nel Signore, come possiamo cogliere nell’affare della compravendita della terra per la costruzione della casa: nonostante tutto diceva che non era possibile, lei ha creduto al suo cuore il quale le assicurava che quella terra sarebbe stata di San Giuseppe: semplicità dei poveri, fede, totale obbedienza a Dio e grande desiderio di servire il Signore attraverso l’aiuto alle giovani.

Un’altra caratteristica molto sentita è il costante dialogo e fiducia che Giovanna testimonia avere con le sue consorelle: attitudine che dice comunione e solidarietà, valore in questo tempo molto in voga e richiamato anche da papa Francesco: l’essere sinodali.

Ringraziamo il Signore per la vita e l’opera di Madre Giovanna che ha saputo essere fedele a Dio e alla storia donando al mondo nuova speranza.

sr. Antonia Storti