La liturgia di quest’ultima domenica di Avvento allude chiaramente al Progetto di vita e di salvezza che Dio da sempre offre all’umanità e che si concretizza con l’Incarnazione di Gesù. Fin dalla creazione del mondo, Dio cerca la comunione con l’umanità, prende l’iniziativa, propone un’alleanza d’amore con il suo popolo. Nel corso della storia della salvezza, questo rapporto d’amore è stato proposto innumerevoli volte agli uomini, fino a trovare il “sì” incondizionato in Maria, la giovane donna di Nazaret, villaggio povero e ignorato, mai nominato nella storia religiosa ebraica e, quindi, completamente fuori dalle vie di Dio e della salvezza.
Maria, in questo tempo di Avvento, è sempre una figura carica di significati: è la giovane che sa rinunciare ai progetti personali per accogliere e rischiare il proprio futuro in un progetto diverso dal suo (non contrario, ma diverso), si fa disponibile, si offre altrettanto; è la madre che dona il proprio corpo per generare la vita nuova e, in questo caso, il Figlio di Dio; è la donna che accoglie la Parola, che sa ascoltare e attendere che il tempo si compia, anche senza comprendere; è la donna di fede che tace e medita… si abbandona alla Promessa divina!
Il Vangelo proposto per questa domenica è esclusivo di Luca. Per approfondire la figura di Maria, e valorizzarla per il nostro cammino alla sequela di Cristo, “è interessante fare un confronto tra Lc 1,8-25, che narra l’annuncio dell’angelo a Zaccaria, e Lc 1,26-38, che narra l’annuncio dell’angelo a Maria. Tra questi due testi ci sono somiglianze e differenze. Mentre l’annuncio a Zaccaria avviene nel tempio di Gerusalemme, l’angelo va incontro a Maria nella sua casa, a Nazaret, nella Galilea discriminata. Zaccaria è un sacerdote, un anziano pieno di conoscenza di Dio. Maria è un’adolescente, forse aveva appena quattordici anni[1]”. Per realizzare la salvezza dell’umanità, Dio sceglie una strada inaspettata e sorprendente: sceglie ciò che è insignificante e disprezzato dagli uomini, va alla periferia in cerca di consenso, è un Dio che chiede permesso, che entra senza invadere.
Questo mistero profondo dell’Incarnazione del Verbo interpella tutta l’umanità, non è un evento legato al passato,
ma si riferisce all’oggi, a ciascuno di noi. Dio continua a venire nel mondo e tra noi alla ricerca di cuori disponibili, aperti al suo progetto d’amore. Siamo attenti ai messaggeri divini che ci visitano attraverso fatti, incontri, esperienze e voci che ci sfidano a svuotarci, a lasciarci guidare dallo Spirito, come Maria? Siamo disposti a rispondere alla chiamata di Dio con un “sì” che sia aperto al futuro e, soprattutto, che lo anticipi? Cosa devo cambiare affinché il mio sì sia simile a quello di Maria? Lasciamoci interpellare dalla Parola di Dio, che in questa vigilia del Natale del Signore ci chiede accoglienza e dimora, uno spazio fecondo dove il futuro possa essere anticipazione di una promessa.
Suor Marília Polêto
[1] LOPES, Mercedes. Maria nos Evangelhos. (http://mercedeslopesmjc.wordpress.com/…/maria-e-as…/)