Madre Giovanna venerabile!

30
Ago

A 150 anni dalla nascita

1868: con queste rapide pennellate tratte dagli Scritti, è madre Giovanna Meneghini, fondatrice delle Suore Orsoline, a dirci con le sue parole le condizioni di vita dell’epoca in cui è nata, durante la transumanza stagionale.

I miei Genitori erano poveri pastori che si recavano nel tempo d’inverno in un paese o nell’altro con le loro pecore. Nel Novembre del 1867 trovarono da collocarsi a Toara presso i conti Barbaran e fecero ritorno alla volta di Enego loro patria la mattina del 23 maggio ‘68: arrivati alla sera a Bolzano Vicentino si rifugiarono con i loro armenti in una stalla, ove piacque al Signore che io venissi al mondo. Il giorno dopo si fecero premura di farmi battezzare invitando per padrino lo zio Baggio Antonio di Breganze, che durante la sua vita ricordava sempre con piacere quel giorno fortunato. Dopo 5 giorni mi portarono ad Enego e là rimasi fino a che mia mamma mi condusse dagli zii ove sono ancora (avevo allora tre anni). (Memorie I,1)

 

A 100 anni dalla morte

1918: siamo negli ultimi mesi della Grande guerra e nelle ultime ore dell’esistenza di madre Giovanna. A benedire il suo passaggio alla vita che non ha fine è un cappellano militare, che ha parole di grande sostegno e speranza per le sorelle che ne piangono la partenza. Le strofe del canto Vita in Dio riprendono proprio le espressioni di don Giorgio Parata, nel pomeriggio del 2 marzo.

Nel primo tepore del sole, le nuove gemme si aprono alla vita.
C’è un piccolo seme che muore, non ha paura di consegnarsi all’amore.
Sa che la vita sua non finirà, perché Dio ha scelto già una storia: l’eternità.

E le campane suonano a festa e ha inizio il banchetto del Re.
Tu chiudi gli occhi alla terra per aprirli su nel ciel…
E le campane suonano a festa e ha inizio il banchetto del Re,
perché Lui aspetta te, il nostro Angelo di bontà e carità.

L’albero ha i frutti maturi, Dio viene a chiedere quello che sei
e noi figlie tue cantando ti accompagniamo alla festa della vita,
dove tu con Lui t’incontrerai e lassù tu brillerai come stella d’eternità.

Il buon Iddio mi faceva sempre più conoscere il niente di questa misera vita; ora con inviti amorosi, ora con rimproveri, poiché voleva in certa maniera farmi persuasa che dalla mia corrispondenza al suo amore sarebbe dipeso il buono o il cattivo esito delle cose.

“Tu devi consumarti d’amore per me andava dicendo tu devi adoperarti per la mia gloria”, e in queste solenni chiamate mi sembrava di avere un cuore così grande e una brama così ardente per la salute delle anime bastante per abbracciare tutto il mondo.

(dalle Memorie di Giovanna Meneghini)

L’arco di vita di madre Giovanna, con i 150 anni dalla nascita e i 100 dalla morte, sarà celebrato nell’anno centenario ad iniziare dal 24 giugno 2017. Nella solenne celebrazione di apertura, presieduta dal vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, viene data lettura del decreto approvato da papa Francesco il 4 maggio scorso, nel quale sono riconosciute le virtù eroiche della nostra Fondatrice.

Per noi Suore Orsoline che operiamo in Mozambico, Italia e Brasile, è una grande gioia che partecipiamo a tutti gli amici e a quanti in particolare condividono la sequela di Gesù mite e umile servo del Padre nelle attività e nella ricerca comune di una forma rinnovata del carisma, che risponda agli appelli della storia di oggi, sollecitate anche dalle esortazioni di papa Francesco: guai a cristallizzare i nostri carismi in una dottrina astratta: i carismi dei fondatori – come ho detto altre volte – non sono da sigillare in bottiglia, non sono pezzi da museo. I nostri fondatori sono stati mossi dallo Spirito e non hanno avuto paura di sporcarsi le mani con la vita quotidiana, con i problemi della gente, percorrendo con coraggio le periferie geografiche ed esistenziali (papa Francesco ai consacrati, 2 febbraio 2016).

Un centenario da celebrare con gratitudine e soprattutto da vivere con uno sguardo carico di speranza verso il futuro!

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