Madre Giovanna e la preghiera/2

20
Ago

(continua)

Seconda ed ultima parte carismatica sulla preghiera in Madre Giovanna.

DIALOGARE CON DIO
La preghiera, prima che adesione interiore al piano di Dio, è strumento per disporsi ad accogliere e favorire la grazia. Giovanna invoca spesso la grazia divina, per aderire alla volontà di Dio,

“Il desiderio d’essere tutta di Gesù è veramente grande, ma quando dico fra me, devo farmi santa, parmi essere una montagna tanto alta, per me quasi impossibile arrivare alla cima: sebbene preghi sempre il mio Gesù a farmi una sua vera amante”.

“Se parlo delle grazie e ispirazioni che mi ha dato il Signore ‑ un numero infinito… Egli mi ha chiamata non posso dire con quali inviti amorosi, mi ha si può dire accarezzata affinché lo amassi, mi ha fatto ancora conoscere chiaramente la mia vocazione. Se ho domandato grazie temporali, al fine di mettermi in quiete e dedicarmi meglio nel suo santo servizio, Egli mi condusse per vie che non avrei immaginato e tutto mi concesse… E poi quante volte mi parlò al cuore con questi dolci rimproveri: “Perché non mi ami tanto, e non mi fai amare da tutti?”

Di fronte alle tante sofferenze che incontra, Giovanna chiede sempre aiuto al Signore, senza sottrarsi a quanto lei stessa può fare.
Un giorno ascoltando le miserie e i dolori di una mia consorella provai compassione profonda e pregai tanto il Signore a darmi i mezzi onde poterla aiutare
Nella preghiera portiamo a Dio ciò che più abbiamo a cuore: è l’espressione più autentica dell’anima.

LA PREGHIERA IRRADIA
Giovanna ‘augura’ frequentemente alle Sorelle – ed è un augurio che si fa preghiera – di crescere nell’amore a Gesù, di camminare verso la santità, con l’aiuto della grazia divina.
Molte persone rimanevano impressionate vedendo Giovanna pregare, perché sembrava immersa in Dio. Quando usciva dall’adorazione era come se irradiasse una luce particolare, quasi fosse accesa dall’amore divino.
Le sue prime compagne parlavano con frequenza del suo stato anche fisico di immobilità e quasi di trasfigurazione del volto durante la preghiera. Giovanna appariva assorta, quasi contemplasse la bontà di Dio, soprattutto nei tempi dedicati alla preghiera, ma anche in momenti ordinari della giornata. Il suo esempio contagiava le sue compagne.
Niente può impedirci di raccoglierci in noi stessi per incontrare Dio, ed è incredibile come questa dimensione così interiore possa riflettersi fuori di noi.

sr Maria Coccia

(continua)

Seconda ed ultima parte carismatica sulla preghiera in Madre Giovanna.

DIALOGARE CON DIO
La preghiera, prima che adesione interiore al piano di Dio, è strumento per disporsi ad accogliere e favorire la grazia. Giovanna invoca spesso la grazia divina, per aderire alla volontà di Dio,

“Il desiderio d’essere tutta di Gesù è veramente grande, ma quando dico fra me, devo farmi santa, parmi essere una montagna tanto alta, per me quasi impossibile arrivare alla cima: sebbene preghi sempre il mio Gesù a farmi una sua vera amante”.

“Se parlo delle grazie e ispirazioni che mi ha dato il Signore ‑ un numero infinito… Egli mi ha chiamata non posso dire con quali inviti amorosi, mi ha si può dire accarezzata affinché lo amassi, mi ha fatto ancora conoscere chiaramente la mia vocazione. Se ho domandato grazie temporali, al fine di mettermi in quiete e dedicarmi meglio nel suo santo servizio, Egli mi condusse per vie che non avrei immaginato e tutto mi concesse… E poi quante volte mi parlò al cuore con questi dolci rimproveri: “Perché non mi ami tanto, e non mi fai amare da tutti?”

Di fronte alle tante sofferenze che incontra, Giovanna chiede sempre aiuto al Signore, senza sottrarsi a quanto lei stessa può fare.
Un giorno ascoltando le miserie e i dolori di una mia consorella provai compassione profonda e pregai tanto il Signore a darmi i mezzi onde poterla aiutare
Nella preghiera portiamo a Dio ciò che più abbiamo a cuore: è l’espressione più autentica dell’anima.

LA PREGHIERA IRRADIA
Giovanna ‘augura’ frequentemente alle Sorelle – ed è un augurio che si fa preghiera – di crescere nell’amore a Gesù, di camminare verso la santità, con l’aiuto della grazia divina.
Molte persone rimanevano impressionate vedendo Giovanna pregare, perché sembrava immersa in Dio. Quando usciva dall’adorazione era come se irradiasse una luce particolare, quasi fosse accesa dall’amore divino.
Le sue prime compagne parlavano con frequenza del suo stato anche fisico di immobilità e quasi di trasfigurazione del volto durante la preghiera. Giovanna appariva assorta, quasi contemplasse la bontà di Dio, soprattutto nei tempi dedicati alla preghiera, ma anche in momenti ordinari della giornata. Il suo esempio contagiava le sue compagne.
Niente può impedirci di raccoglierci in noi stessi per incontrare Dio, ed è incredibile come questa dimensione così interiore possa riflettersi fuori di noi.

sr Maria Coccia