“La PREGHIERA andava innaffiando l’anima mia” diceva Giovanna Meneghini e si vedevano i cambiamenti che Dio, attraverso la preghiera, riusciva ad attuare in Giovanna. Ecco per punti cos’era la preghiera in lei.
UNA VITA NUOVA
Giovanna Meneghini a 12 anni, dopo una visita al cimitero, rimane colpita dalla caducità della vita. Una giovane morta da poco le appare in sogno: “Così sono le cose del mondo”… sono fragili, vanno in fumo.
“Così sono le cose del mondo… pensai seriamente a queste parole e promisi di recitare con maggior devozione la terza parte del S. Rosario per avere da Maria SS. la grazia di correggere me stessa e cominciare una vita nuova”.
Sperimentare la precarietà della vita materiale può farci aggrappare disperatamente a essa o aprirci a ricercare stabilità in una dimensione più profonda. Giovanna sceglie questa seconda via.
CIÒ CHE NUTRE LA VITA
“Un po’ alla volta la preghiera andava innaffiando l’anima mia e cominciavo a sentire devozione e amore speciale verso Gesù Sacramentato”.
In Giovanna crescono l’amore al Signore Gesù e la devozione all’Eucaristia e al Cuore di Gesù.
“Specialmente nella Santa Comunione, mi effondevo in atti d’amore e di perfetto abbandono. Gesù benedetto poi, mi compensava col farmi sentire sciolta, libera d’ogni cosa creata”.
Nell’intimità con Gesù Giovanna sperimenta una libertà straordinaria dai pesanti condizionamenti che invece vive come donna del popolo, povera, di salute cagionevole, soggetta ai datori di lavoro e alle autorità ecclesiali.
“Soffrivo assai in quella condizione, ma altrettanto quando tutta sola innalzavo qualche sospiro a Dio, quale saggio di dolcezza e di pace non mi faceva Egli gustare! Pareva mi dicesse “Verrà giorno nel quale ti concederò una grazia così grande che compenserà l’amarezza di questi dì” e così senza sapere il perché passavo delle ore beate”.
L’ispirazione di essere chiamata da Dio ad avviare una nuova comunità religiosa ha consolato Giovanna e l’ha sostenuta nelle difficoltà. Non comprendiamo il senso e il valore della preghiera di Giovanna al di fuori della sua relazione con Dio.
A RITMO DI PREGHIERA
Lo Spirito suscita la preghiera. Giovanna coltiva quotidianamente la relazione interiore con Dio attraverso la preghiera, in varie forme.
Lode, Ringraziamento
“Sia lode a Dio eternamente!”
“Lodiamo e magnifichiamo in tutti i momenti la bontà infinita di Dio!”
Giovanna loda Dio e la sua infinita bontà. Vive molti eventi nella lode e nel ringraziamento. Particolarmente il suo ingresso nella Comunità, il 3 agosto 1910, a tre anni dalla sua fondazione:
“Che cosa sia passato nell’animo mio nell’istante in cui varcai la soglia, mi è impossibile descriverlo, solamente il buon Dio lo vide e lo comprese, Lui al quale rivolsi una calda preghiera di ringraziamento, supplicandolo di farmi conoscere sempre e in tutto la sua santa volontà e darmi la grazia di eseguirla perfettamente, alla sua maggior gloria”.
Offerta e Consacrazione
Giovanna desidera corrispondere all’amore divino offrendo la propria vita. Univa alla preghiera atti di penitenza e impegni di tipo ascetico-spirituale per crescere nelle virtù.
“Che la mia vita sia consumata in olocausto al vostro amore o dolce o amabile sposo Gesù”.
Messa, Adorazione eucaristica e Comunione spirituale (desiderio di unirsi a Gesù accogliendolo nel proprio cuore).
Giovanna vive con particolare intensità il rapporto con Gesù nell’Eucaristia.
“Tu devi consumarti d’amore per me – andava dicendo – tu devi adoperarti per la mia gloria”, e in queste solenni chiamate mi sembrava di avere un cuore così grande e una brama così ardente per la salute delle anime bastante per abbracciare tutto il mondo. Questo soleva essere nella santa Comunione e nell’esposizione del Santissimo che si fa nel dopo pranzo della Domenica: in quei preziosi momenti mi sentivo libera sciolta da tutto e da tutti come mi fossi trovata sola con Gesù”.
Preghiera mariana
Giovanna ha una devozione filiale verso Maria, alla quale ricorre nelle difficoltà quotidiane.
“Mi rivolsi a Maria SS. e la pregai di cuore ad essere lei la mia Maestra. “In voi metto tutta la mia fiducia – andavo dicendo – e se riuscirò nei miei lavori saranno per voi la lode e l’onore”. E rinnovavo questa preghiera ogni mattina e più volte al dì. Difatto Maria Santissima mi fece proprio da Madre ed io potei soddisfare tutti del mio lavoro. Tanto a gloria di Maria”.
La ricerca costante di Dio fa sì che Giovanna riceva illuminazioni durante la preghiera, nei sogni e in momenti ordinari. La preghiera ha sempre un carattere personale che plasma e nutre la nostra relazione con Dio.
(continua)
sr Maria Coccia