(foto di repertorio scattata prima della pandemia da Covid 19)
In prossimità della festa dell’Annunciazione ci fermiamo per qualche istante a meditare sulla bellezza e profondità di questa festa: cosa può dire per noi, comunità Rut, oggi, questa celebrazione del ‘SI’ di Maria al progetto che Dio ha serbato in cuore per lei, giovane donna di Nazaret?
L’Annunciazione di Maria, celebrata in questo tempo della Quaresima, ci riporta, di fatto, a rimetterci continuamente in cammino affidandoci con coraggio a Dio, alle sue proposte inattese, così come ha fatto Maria, giovane ragazza di Nazaret, promessa sposa di Giuseppe, che da un giorno all’altro trova i suoi piani, progetti, sogni, sconvolti, cambiati. Nonostante tutto, però, Maria ‘sceglie di fidarsi di Dio’, ‘sceglie’ di abbandonarsi alla Provvidenza del Signore che supera la sua intelligenza e le sue povere aspettative umane; ‘sceglie’ di optare per un bene più grande diventando collaboratrice del piano di salvezza di Dio, consapevole di mettere a rischio la sua stessa vita per un progetto d’amore più ampio del proprio progetto di vita. Uno slancio che la muove all’incontro verso gli altri, verso l’umanità.
Il mondo, la società attuale, impone che ciascuna scelta della vita debba essere sempre ponderata, calcolata, razionale, prevedibile, sotto controllo, programmata a lungo termine. Sicurezze che la pandemia ha sicuramente messo in crisi. Sperimentiamo che le sicurezze che conoscevamo, sono diventate più fragili e sospese.
Visto il contesto odierno, accade che spesso, l’atteggiamento di fiducia e di affidamento alla Provvidenza di Dio viene considerato follia, debolezza, se non addirittura stupidità.
Nella nostra realtà comunitaria, crediamo e sperimentiamo che la fiducia e l’affidamento alla Benevolenza di Dio è Grazia, la Sua custodia è dono di frutti fecondi, è fermento buono capace di far lievitare altro Bene, la Sua Presenza è la bella ed unica condizione per rinnovare e germogliare “nuove vite”. È questa certezza, è questo Dono, la forza e il coraggio che ci rende capaci di essere “annuncio di Presenza” insieme alle giovani donne, mamme con le quali scegliamo di vivere fianco a fianco, con le quali le nostre vite si intrecciano quotidianamente. Giovani donne tratte in inganno, violate, derubate della loro vita, dei loro sogni ma che, nonostante tutto, non hanno mai perso la loro fede, la loro fiducia in Dio, come Maria. Neppure davanti alle tante brutalità, meschinità subite ed imposte dai loro aguzzini senza scrupoli. La loro fede, la loro fiducia in Dio le ha salvate, le ha mantenute in vita donando loro l’audacia, la forza di scegliere nuovi cammini di vita, di riscatto, di liberazione, di speranza.
Come Maria, anche loro, hanno scelto di affidarsi a Dio, perché la certezza di sapere che Dio è Amore, che Dio è Padre che mai abbandona, che mai dimentica ciascuno dei suoi figli, sicuramente non esenta dalle difficoltà e dalla sofferenze, anzi è la forza e il coraggio che rende capaci di affrontare le difficoltà.
È bello riconoscere, nel quotidiano del nostro abitare insieme, che la fede e la fiducia in Dio è l’elemento di comunione con le donne che vivono con noi, un “legame divino” che si incarna nel vissuto di storie, di volti, di sentimenti, di emozioni che intrecciano vite diverse e profondamente simili.
Ogni giorno Dio si fa mendicante del nostro ‘SI’, del nostro ‘Eccomi’ chiedendoci di porci accanto come sorelle, madri a queste giovani donne. Mamme che giungono a ‘CASA RUT’ per essere accolte, liberate, per ritrovare la loro identità di donne, di figlie di Dio, per essere parte di una famiglia, per afferrare una mano amica che non le fa sentire sole nella loro difficile vita.
Dire ‘eccomi’, diviene allora per noi: “fidarsi del padrone del fiume, della consapevolezza che ogni fiume va a finire sempre nel mare”; Amare la sua Misericordia.
Una misericordia che accoglie l’altra così com’è ed amarla come Dio la ama.
Una misericordia, spesso incapace di comprendere fino in fondo la portata di quello che le sta accadendo, ma capace di dare fiducia.
Una misericordia che prende per mano e non far sentire sola nel cammino della vita.
Una misericordia che insieme ci conduce a costruire cammini di resurrezione.
È bello e sa di buono il lasciarci vibrare dentro la medesima parola che l’angelo rivolse a Maria e che oggi rivolge a ciascuna donna di ‘Casa Rut’: “rallegrati, gioisci, sii felice”. Aprite il vostro cuore alla gioia, agli incontri che ogni giorno vi sono donati, alla bellezza della diversità che arricchisce, ai sorrisi dei bimbi che nascono, facendo divenire in questa casa che si fa ‘grembo accogliente’.
Unite a Maria, allora, non possiamo che cantare insieme il nostro ‘Magnificat’ per ringraziare il Signore per i suoi benefici, per il dono dell’incontro, per farci sperimentare, ogni giorno, gesti di fiducia, gesti che ci consegnano il di più di Dio, l’inaudito e l’impossibile che diviene visibile.
L’annuncio diviene così VITA. L’annunciazione non è nel Tempio, bensì è nella vita di ogni giorno, è la vita di ogni giorno, è la gestualità del quotidiano donato con gratuità.
Insieme continuiamo a lasciarci sorprendere da Dio perché “quell’annuncio è una fessura di luce attraverso la quale la nostra storia prende respiro, allarga le ali, spicca il volo”.
Comunità Rut