Scoprendo gli elementi del logo di Congregazione: l’anello sponsale
La presentazione dei simboli che illustrano attraverso il logo la spiritualità delle Suore Orsoline SCM, si sofferma in questo numero di Vita Nuova sull’anello sponsale, segno importante che racchiude tutti gli altri.
La croce, centrale nel logo, si prolunga in un abbraccio “dorato”, espressione dell’alleanza che l’anello nuziale simbolizza appieno! Un amore forte, fino al sacrificio di sé, che diventa amore sponsale. È un simbolo molto efficace: in alcune lingue l’anello nuziale si chiama semplicemente “alleanza”. E ogni orsolina porta un anello che ricorda la sua alleanza con il Signore della storia, con quel Gesù “Sposo” che aveva condotto madre Giovanna a scrivere: “Che la mia vita sia consumata in olocausto al vostro amore o dolce, o amabile sposo Gesù” (G. Meneghini, Bigl. 16).
Era questo l’antico invito che Giovanna aveva accolto come eredità spirituale da sant’Angela Merici – “essere vere ed intatte spose del Figlio di Dio” – e l’aveva condotta sulla strada del dono totale e perciò sponsale; Giovanna aveva amato subito questa particolare sfumatura della spiritualità di sant’Angela per essere dono di sposa e di madre, e “racchiudere con Lui in un abbraccio ogni fratello e sorella malati di solitudine”. Con queste parole p. Ermes Ronchi commentando il logo si è soffermato sull’anello della sponsalità, osservando come l’abbraccio della croce è simboleggiato in quel cerchio che non ha inizio né fine. E, continua, “l’anello è un mare di simboli: il mondo, il cosmo, la sposa, l’alleanza”; ma l’abbraccio è senz’altro un significato importante, soprattutto quell’anello che parte dalla croce e si dilata senza chiusure in un amore senza confini. “Mi sembrava di avere un cuore così grande, capace di abbracciare tutto il mondo”. Come quello di Gesù, che nella sua umanità ha dato tutto di sé fino alla morte, e alla morte in croce (Fil 2), e ha steso le braccia senza più richiuderle. Ecco perché questo anello non ha chiusura.
- Ronchi ricorda che “Dio non è onnipotente, ma onni-abbracciante”: e quello che è detto di lui vale anche per noi. E aggiunge: “non sempre le persone sono comprensibili, ma sempre sono abbracciabili”!
Un bel messaggio per tutti noi, che con infinita pazienza possiamo sempre ricominciare ad abbracciare, incoraggiati da madre Giovanna, che nella sua fede cristallina esortava ogni sorella, senza escludere ogni fratello che ne condivide lo stesso spirito, con queste parole: “Coraggio amatissima sorella – è un monte alto da salire – ma il cammino sarà leggero e soave se saremmo unite al nostro diletto Sposo Gesù” (Lett. 23).
a cura della redazione