La UISG e le tessiture sinodali

18
Dic

L’esperienza di incontro e sororità ecclesiale legata all’Unione Internazionale delle Superiore Maggiori

Nell’immaginario comune a tessere sono le donne. Non è solo immaginario, ma una realtà che a tessere, non tanto e non solo stoffe, siano le donne, che impegnano energie e tempo per tessere relazioni, dialoghi, intermediazioni, proposte…

Anche nella vita religiosa è grande l’impegno a tessere in questa direzione! E in tempo di sinodo si riflette molto su questo e lo si fa anche in ambito delle unioni di congregazioni religiose a vari livelli. Vi è un organismo in particolare che allarga i paletti della tenda – per usare un simbolo sinodale – a livello intercontinentale, ed è la Uisg (Unione Internazionale Superiore Maggiori), che non risparmia comunicati, esperienze, proposte, incontri anche attraverso numerosi webinar su varie tematiche, per aiutare tutte a camminare come chiesa, ad essere chiesa. Pertanto in questo ambito l’esperienza del sinodo è stata ed è punto fondamentale per il quale la Uisg sta offrendo molte possibilità per rendere consapevoli che il sinodo è “il processo di riforma più importante che la chiesa ha intrapreso dopo il concilio Vaticano II”.

Personalmente posso dire che tale organismo mi permette di fare un’esperienza significativa a livello sinodale: rispondendo ad alcune iniziative infatti mi ritrovo in collegamento con suore di tutto il mondo, unite per riflettere insieme sulle medesime tematiche. Questo avviene per noi italiane nel cuore della giornata, per permettere al maggior numero possibile di essere presenti in contemporanea, sapendo che per alcune è notte, per altre l’alba…

La Uisg fin dall’inizio si è fatta tramite di informazione e formazione per l’esperienza sinodale, sia a livello di preparazione che di celebrazione dell’evento. Nella fase preparatoria ha svolto, insieme con l’analogo organismo maschile (Usg) una raccolta significativa di contributi propri, caratterizzanti la vita consacrata nel mondo, senza nascondere problemi e sfide presentati con apertura e schiettezza di linguaggio.

Nell’imminenza dell’apertura del sinodo del 4 ottobre, la UISG ha organizzato tre eventi preparatori su tematiche collegate alla sinodalità. Ricordo in particolare un intervento di sr. Jolanta Kafka durante uno di questi incontri, la quale sottolineava come “la sinodalità è possibile quando accettiamo che l’orizzonte della comunione rimanga sempre davanti. Per far questo dobbiamo accettare la nostra incompletezza e necessità degli altri. E la prima incompletezza è il nostro carisma, perché non può mai ricoprire tutta la ricchezza del Vangelo. Anche nelle esperienze ecclesiali siamo incompleti”. Vedo in queste opportunità una grande ricchezza di scambio e formazione, perché trovo significativo riflettere insieme anche a livello intercontinentale su alcune provocazioni, in un mondo dove sembrano prevalere i numeri primi e il senso di supremazia che diventa facilmente dispotismo.

Durante la celebrazione del sinodo la Uisg ha voluto aprire le porte invitando nella propria sede donne consacrate e le laiche provenienti da tutto il mondo presenti all’assemblea sinodale. Questo il comunicato di informazione che ne è seguito: “Questo momento di sorellanza ha rappresentato un’opportunità unica di unione, condivisione e comunione profonda per tutte le donne presenti al Sinodo. Il Sinodo rappresenta un’importante occasione per le donne consacrate e laiche di far sentire la loro voce all’interno della Chiesa Cattolica. L’incontro ha visto la partecipazione di 65 donne su 87 invitate ed è stato un momento di scambio di idee e di testimonianze che ha rafforzato il senso di appartenenza a una comunità globale di donne dedite alla fede e al servizio dentro la Chiesa Cattolica”.

In rappresentanza dell’Unione e delle sue duemila congregazioni aderenti, cinque religiose hanno partecipato alla prima sessione del sinodo 2021-2024 nel mese di ottobre a Roma. A tal proposito, questo il commento di suor Mary Barron, attuale presidente della UISG: “Siamo convinte che la vita religiosa, con la sua esperienza di vita e discernimento comunitario, possa aiutare la chiesa a raggiungere e vivere questa conversione sinodale. La nostra vita consacrata, in ogni sua forma, è già espressione visibile di questa chiesa sinodale, in cui uomini e donne di generazioni e vocazioni diverse collaborano con gioia, ascoltandosi reciprocamente e costantemente rivolti verso il volere di Dio, per costruire insieme la chiesa che Dio desidera per il terzo millennio… Siamo invitate a sentirci parte attiva di questo sinodo, a condividere le nostre esperienze e a sognare insieme, affinché la chiesa sinodale diventi realtà”. Piccole e grandi esperienze che dicono come nelle diverse situazioni, sotto cieli diversi, da culture differenti, le donne – in questo caso le donne consacrate nella vita religiosa – vogliono camminare insieme per una chiesa che dica a tutta l’umanità che camminare insieme è possibile, è doveroso, è l’unico modo per fare strada!

Madre Maria Luisa Bertuzzo

L’esperienza di incontro e sororità ecclesiale legata all’Unione Internazionale delle Superiore Maggiori

Nell’immaginario comune a tessere sono le donne. Non è solo immaginario, ma una realtà che a tessere, non tanto e non solo stoffe, siano le donne, che impegnano energie e tempo per tessere relazioni, dialoghi, intermediazioni, proposte…

Anche nella vita religiosa è grande l’impegno a tessere in questa direzione! E in tempo di sinodo si riflette molto su questo e lo si fa anche in ambito delle unioni di congregazioni religiose a vari livelli. Vi è un organismo in particolare che allarga i paletti della tenda – per usare un simbolo sinodale – a livello intercontinentale, ed è la Uisg (Unione Internazionale Superiore Maggiori), che non risparmia comunicati, esperienze, proposte, incontri anche attraverso numerosi webinar su varie tematiche, per aiutare tutte a camminare come chiesa, ad essere chiesa. Pertanto in questo ambito l’esperienza del sinodo è stata ed è punto fondamentale per il quale la Uisg sta offrendo molte possibilità per rendere consapevoli che il sinodo è “il processo di riforma più importante che la chiesa ha intrapreso dopo il concilio Vaticano II”.

Personalmente posso dire che tale organismo mi permette di fare un’esperienza significativa a livello sinodale: rispondendo ad alcune iniziative infatti mi ritrovo in collegamento con suore di tutto il mondo, unite per riflettere insieme sulle medesime tematiche. Questo avviene per noi italiane nel cuore della giornata, per permettere al maggior numero possibile di essere presenti in contemporanea, sapendo che per alcune è notte, per altre l’alba…

La Uisg fin dall’inizio si è fatta tramite di informazione e formazione per l’esperienza sinodale, sia a livello di preparazione che di celebrazione dell’evento. Nella fase preparatoria ha svolto, insieme con l’analogo organismo maschile (Usg) una raccolta significativa di contributi propri, caratterizzanti la vita consacrata nel mondo, senza nascondere problemi e sfide presentati con apertura e schiettezza di linguaggio.

Nell’imminenza dell’apertura del sinodo del 4 ottobre, la UISG ha organizzato tre eventi preparatori su tematiche collegate alla sinodalità. Ricordo in particolare un intervento di sr. Jolanta Kafka durante uno di questi incontri, la quale sottolineava come “la sinodalità è possibile quando accettiamo che l’orizzonte della comunione rimanga sempre davanti. Per far questo dobbiamo accettare la nostra incompletezza e necessità degli altri. E la prima incompletezza è il nostro carisma, perché non può mai ricoprire tutta la ricchezza del Vangelo. Anche nelle esperienze ecclesiali siamo incompleti”. Vedo in queste opportunità una grande ricchezza di scambio e formazione, perché trovo significativo riflettere insieme anche a livello intercontinentale su alcune provocazioni, in un mondo dove sembrano prevalere i numeri primi e il senso di supremazia che diventa facilmente dispotismo.

Durante la celebrazione del sinodo la Uisg ha voluto aprire le porte invitando nella propria sede donne consacrate e le laiche provenienti da tutto il mondo presenti all’assemblea sinodale. Questo il comunicato di informazione che ne è seguito: “Questo momento di sorellanza ha rappresentato un’opportunità unica di unione, condivisione e comunione profonda per tutte le donne presenti al Sinodo. Il Sinodo rappresenta un’importante occasione per le donne consacrate e laiche di far sentire la loro voce all’interno della Chiesa Cattolica. L’incontro ha visto la partecipazione di 65 donne su 87 invitate ed è stato un momento di scambio di idee e di testimonianze che ha rafforzato il senso di appartenenza a una comunità globale di donne dedite alla fede e al servizio dentro la Chiesa Cattolica”.

In rappresentanza dell’Unione e delle sue duemila congregazioni aderenti, cinque religiose hanno partecipato alla prima sessione del sinodo 2021-2024 nel mese di ottobre a Roma. A tal proposito, questo il commento di suor Mary Barron, attuale presidente della UISG: “Siamo convinte che la vita religiosa, con la sua esperienza di vita e discernimento comunitario, possa aiutare la chiesa a raggiungere e vivere questa conversione sinodale. La nostra vita consacrata, in ogni sua forma, è già espressione visibile di questa chiesa sinodale, in cui uomini e donne di generazioni e vocazioni diverse collaborano con gioia, ascoltandosi reciprocamente e costantemente rivolti verso il volere di Dio, per costruire insieme la chiesa che Dio desidera per il terzo millennio… Siamo invitate a sentirci parte attiva di questo sinodo, a condividere le nostre esperienze e a sognare insieme, affinché la chiesa sinodale diventi realtà”. Piccole e grandi esperienze che dicono come nelle diverse situazioni, sotto cieli diversi, da culture differenti, le donne – in questo caso le donne consacrate nella vita religiosa – vogliono camminare insieme per una chiesa che dica a tutta l’umanità che camminare insieme è possibile, è doveroso, è l’unico modo per fare strada!

Madre Maria Luisa Bertuzzo