Donne, Chiesa, profezia: in preghiera con Elisa Salerno
Anche quest’anno l’Associazione Presenza Donna ha rinnovato l’appuntamento di preghiera dell’8 marzo scegliendo il tema: “Donne, chiesa, profezia: in preghiera con Elisa Salerno”.
La scelta è stata una felice conseguenza dalla ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Elisa Salerno, che cadono proprio nel corso di quest’anno.
Come associazione abbiamo pensato che fosse l’occasione giusta per dare a questa vicentina ancora sconosciuta ai più, una vetrina importante per farla conoscere, scoprire e apprezzare. È stata infatti una donna di preghiera e di profezia, che ha abitato il suo tempo con una visione anticipatrice degli eventi. Elisa Salerno diceva di se stessa che “era nata troppo presto”; troppo presto per la sua visione di chiesa, dove la donna potesse accedere allo studio delle sacre scritture e avere voce in ambito ecclesiale; troppo presto in ambito lavorativo dove per le donne ha rivendicato diritti che, in parte, ancora oggi non sono stati completamente raggiunti (ad esempio la parità di salario tra uomo e donna).
All’inizio del nostro incontro di preghiera, la biografia di Elisa Salerno è stata presentata da una delle discendenti, Elena Filippi, in modo che l’assemblea potesse collocarla esattamente all’interno del periodo storico in cui è vissuta. Si è poi dato spazio a due ambiti dove lei si è più volte distinta per profondità e perseveranza: quello delle Sacre Scritture e quello sociale. Dopo aver letto un passo tratto dal libro della Genesi e degli Atti degli Apostoli, si è dato voce proprio ad Elisa Salerno attraverso alcuni suoi scritti; è seguito poi il commento di Donatella Mottin – Direttrice del Centro Documentazione e Studi di Presenza Donna – conoscitrice di Elisa Salerno, che ha saputo spiegare e interpretare il pensiero della stessa con chiarezza e profondità. Non è mancato un momento importante: ricordare come Elisa Salerno abbia sofferto a causa della Chiesa che più volte l’ha allontanata dai sacramenti. Ma Elisa è stata una cristiana forte e convinta, sorretta da Gesù che per lei era la “mistica fune”, quell’aggancio indispensabile per farle desiderare sempre più il nutrimento della Sua parola e del pane di vita.
Un altro momento importante è stato quando l’assemblea ha pregato assieme ricordando le donne che, fin dall’Antico Testamento, hanno segnato cambiamenti importanti nel cammino del popolo di Israele fino ad arrivare proprio a Elisa Salerno che, a buon diritto, può essere indicata come ispiratrice di vie non ancora tracciate ma che lei, con la sua visione profetica, aveva già percorso. Il segno che abbiamo lasciato alla fine è stato un piccolo fiore fatto a mano ad uncinetto e applicato ad una mollettina; voleva simboleggiare come Elisa Salerno sia stata e sia ancora oggi una donna capace di far fiorire la Parola, di porre interrogativi a volte scomodi, ma tesi a far sì che la Parola stessa sia sempre più dentro la vita.
La mollettina è stata consegnata insieme a una cartolina che rappresentava un’immagini tratte dalla graphic novel su Elisa Salerno, la sua biografia a fumetti appena pubblicata.
Come accade ogni anno, la preghiera dell’8 marzo è stata molto partecipata da parte di donne e uomini che hanno pregato con noi e con Elisa Salerno, contribuendo a darle voce all’interno di una veglia, cosa che non le era stata concessa in vita. È stato davvero bello condividere questo momento con il vescovo Giuliano, che si è unito a noi per la preghiera e ha concluso la celebrazione con la sua benedizione.
Francesca Nardin