La Madonna di Pompei tra storia e devozione

08
Mag

Un proverbio molto conosciuto dice: ‘paese che vai tradizioni che trovi’. Oggi lo potremmo parafrasare dicendo “paese che vai Madonna che trovi”, visto che la Beata Vergine Maria è venerata in ogni luogo e in ogni tempo.

Oggi, 8 maggio in Campania, soprattutto nel napoletano e provincie limitrofe, si festeggia la Beata Vergine Maria del Rosario di Pompei alla quale anche noi siamo legate.

La Madonna di Pompei è di fatto meta perenne di pellegrini e turisti guidati chi dalla fede, chi dalla pura “curiosità”.

Sta di fatto che le strade della cittadina campana, già popolate per via degli scavi e dei resti architettonici che vantano di fama mondiale, vengono pure occupate ogni anno, da oltre quattro milioni, di persone in visita al Santuario della Beata Vergine.

La basilica, infatti, è ricca di ex-voto e di testimonianze di apparizione della Vergine, che la avvicinano sempre di più ai fedeli, i quali giorno per giorno si recano a Pompei a richiederle una grazia o un semplice perdono.

Enormi afflussi si hanno in particolare nei giorni della Supplica, che ricorre oggi 8 maggio e la prima domenica di ottobre, preghiera scritta dal Beato Bartolo Longo e recitata due volte l’anno presso il Santuario di Pompei nonché in diretta tv mondiale.

Anche Papa Francesco, ieri nell’Angelus, ha ricordato la Madonna di Pompei facendo questo invito: “Domani a Pompei sarà elevata la tradizionale Supplica alla Madonna del Rosario, in quel Santuario che il Beato Bartolo Longo volle dedicare alla pace. In questo mese di maggio preghiamo il Rosario chiedendo alla Vergine Santa il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina. Possano i responsabili delle Nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e vuole la pace!” (Angelus di Papa Francesco 7 maggio 2023)

Come si può percepire, i motivi che spingono un cristiano, pellegrini da molti luoghi a Pompei sono tanti, ma ciò che commuove più di ogni cosa sono i racconti dei miracoli, attestati e testimoniati da numerosissime persone. Tra i vari, in particolare, si ricorda quello avvenuto a Napoli il 13 febbraio 1876: in questo giorno, in cui il celebre quadro della Madonna di Pompei venne riesposto al pubblico in seguito a uno dei suoi numerosi restauri, si dice fosse guarita per intercessione della Vergine una paziente malata di epilessia dichiarata inguaribile dall’integerrimo medico Antonio Cardarelli (al quale Napoli ha dedicato uno dei principali ospedali).

Non possiamo tralasciare di dire una parola sul dipinto della Madonna di Pompei.

Emblematica è l’immagine della Vergine che tutti i pellegrini seguono fedelmente lungo il percorso di espiazione dei pellegrinaggi, ma che purtroppo per loro non è altro che una copia, poiché dopo varie e “rocambolesche” avventure non è assestata a Pompei come previsto: vediamo perché.

Si narra, appunto, che in origine Bartolo Longo, fautore principale della costruzione della Basilica di Pompei al fine di sensibilizzare i fedeli alla pratica del Rosario, fosse andato per le strade di Napoli alla ricerca di un dipinto della Madonna del Rosario da posizionare all’interno della nascente Basilica.

Incontrato il suo confessore Padre Radente lungo via Toledo, questi gli consiglia di recarsi al Conservatorio di Porta Medina e di andare a suo nome da una certa Suor Maria Concetta de Litala, alla quale era stato affidato un dipinto della Madonna dieci anni prima dal Padre stesso.

Longo, però, scoperta la tela, nota che essa è del tutto logora nei colori e che, oltre a mostrare la Madonna in maniera diversa dal solito, porge il Rosario a Santa Rosa anziché a Santa Caterina da Siena come voleva la consuetudine. Il quadro, quindi, viene portato a Pompei su un carro adibito (pensate un po’..) al trasporto di letame destando nuovamente lo stupore dei presenti per le sue condizioni rovinose.

È quindi restaurato in primis da Guglielmo Galella, curatore delle immagini negli Scavi di Pompei, e riposta temporaneamente nella chiesetta di San Salvatore, dove subisce, però, ulteriori deterioramenti. Passa di conseguenza nelle mani del secondo restauratore, il napoletano Federico Maldarelli, che, lavorando sempre gratuitamente, sostituisce anche Santa Rosa con Santa Caterina.

La Madonna, quindi, fu posta in una cappella della Basilica in costruzione e fu riempita di onori e di gemme in onore delle grazie che le si attribuivano. Seguì un altro restauro a Roma nel quale si scoprirono i colori originali e dopo ulteriore analisi si confermò che il dipinto era opera di un artista della scuola del celebre Luca Giordano.

Il ritorno dell’icona da Roma a Pompei, inoltre, fu effettuato rigorosamente a piedi da un corteo di fedeli esultanti, come accadde poi dopo un’ulteriore sosta-lavori nel 2000, partendo stavolta da Napoli.

Nel 2002, infine, papa Giovanni Paolo II volle a tutti i costi che il dipinto tornasse a San Pietro, e, accanto all’immagine della Vergine, firmò e pose la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae. –

Una storia ricca di fatti e di emozioni che non ti lasciano indifferente ma ti rapiscono e avvolgono in questo vortice di venerazione, devozione e festa. In questi giorni di fatto ci uniremo anche noi alla Diocesi di Caserta che ha organizzato un pellegrinaggio Diocesano con il suo Vescovo per rendere omaggio e per pregare insieme la madonna del Rosario di Pompei in questo mese a lei dedicato e chiedere insieme il dono della Pace tanto attesa e sospirata in molte parti del mondo. Inoltre, oggi, in ogni parrocchia verrà recitata la Supplica alla Madonna di Pompei tanto benvoluta e venerata con grande fede da questa calorosa terra del sud.

Comunità di Casa Rut: sr. Agnese, Flora, Dominique

(Fonte:  https://www.lacooltura.com/)