IV domenica di Avvento: “Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto”

18
Dic
IV domenica – Matteo 1,18-24
“Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto”

All’inizio e alla fine della vita di Gesù troviamo due uomini di nome Giuseppe. Tutti due definiti ‘giusti’ che era il termine con cui venivano indicate le persone che osservavano scrupolosamente la legge. Tutti due vengono definiti tali nel momento in cui non la osservano.
Giuseppe di Arimatea, presentato nel vangelo di Luca come un membro del Sinedrio, avvolge il corpo di Gesù, morto come il peggiore dei peccatori, preparandolo alla sepoltura e venendo così meno a ogni legge di purezza.
Giuseppe, lo sposo di Maria, avrebbe dovuto accusarla pubblicamente, facendole così rischiare la lapidazione, ma sceglie di fare diversamente ed è questa decisione ‘altra’, questa apertura a modalità diverse, che gli permette di sognare e ascoltare un angelo. “Quando si destò dal sonno Giuseppe fece come l’angelo gli aveva detto”. Giuseppe non parla, si immerge nell’ascolto e fa.  

Che questo avvento sia anche per noi l’occasione per riconoscere il Dio in cui crediamo in un piccolo, impotente bambino, permettendoci così di sognare, immergendoci nell’ascolto, per poterlo accogliere come hanno fatto Maria e Giuseppe e fare della nostra vita un segno di questa accoglienza.  

Donatella Mottin – Direttrice Centro Documentazione e Studi “Presenza Donna”

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