INCONTRO DI PARTERNARIATO CON LA LIBERA UNIVERSITA’ DI ANGHIARI

Lunedì 18 gennaio noi volontarie del Servizio Civile abbiamo incontrato Elena Dal Ben, formatrice della Libera Università di Anghiari (LUA).
La LUA basa le sue attività sulla scrittura autobiografica, proponendo corsi di formazione, laboratori di scrittura, attività di gruppo e di ascolto.
Nonostante oggi l’autobiografia sia stata riscoperta come metodo di formazione e di conoscenza di sé, in realtà questo rappresenta un genere letterario molto antico. Elena ci ha infatti, raccontato la storia affascinante  di una contadina che rimasta vedeva, scrisse la sua storia su un lenzuolo.

Il lenzuolo di Clelia Marchi, oggi custodito nell’archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano.
Per iniziare la propria autobiografia, Elena ci ha spiegato l’importanza di scegliere il proprio nome come punto di partenza per il racconto della nostra vita. Ci ha allora invitare a scrivere su di un quadernino che ci ha regalato, l’acrostico del nostro nome, facendoci soffermare sull’importanza di avere delle parole che contraddistinguono noi stesse e la nostra vita.
Dopo averci spiegato gli obiettivi, i vari stili e le regole di scrittura autobiografica proposte dalla LUA, Elena ci ha illustrato le varie iniziative che lei ha intrapreso nelle nostre sedi di progetto. Quest’estate si è infatti cimentata in un progetto di scrittura con le ospiti di Villa Savardo, che, anche se all’inizio erano un po’ scettiche, alla fine hanno molto apprezzato questa iniziativa, soprattutto nell’ottica di riscoprire i ricordi belli anche legati a situazioni spiacevoli sia in ottica di condivisione di racconti e vissuti con altre persone. Anche Presenza Donna qualche anno fa ha ospitato un laboratorio di autobiografia: “Parole di donne: le donne si raccontano scrivendo“, rivolto a tutte le donne che desideravano ripercorrere al propria storia, scrivendo di sé.
Ecco qualche riga dalla poesia che Elena ci ha consegnato a conclusione dell’incontro.
 “…Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli…”