I quaresima: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino

17
Feb

Vangelo di Marco 1,12-15

“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). Sono le prime parole di Gesù nel vangelo di Marco e sono parole che dovrebbero allargare il cuore perché sono la buona notizia, il vangelo di Dio: il tempo è il Kairos, la possibilità di salvezza, ed è ‘pieno’ non bisogna attendere oltre, il Regno è vicino, è qui.

Una benedizione del tempo che ci lascia un po’ spiazzati: ma come, questo tempo che stiamo vivendo, così difficile, così appesantito da notizie di violenza, di guerre, di morti è il Kairos, il tempo compiuto di Dio? È questa la buona notizia di Gesù; è proprio questo il nostro tempo di salvezza, anche se ci appare brutto e complicato, anche se a volte vorremmo non vedere e non sentire, è il nostro presente in cui far emergere il Regno di Dio che già c’è, con quello che abbiamo a disposizione e che è sempre tanto, assumendo il passato e cercando di generare futuro.

Prima c’è l’affermazione sul Regno, poi l’esortazione a convertirsi, un imperativo presente che continua nel tempo. La prima conversione è credere che il Regno di Dio è qui.

Donatella Mottin

Vangelo di Marco 1,12-15

“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). Sono le prime parole di Gesù nel vangelo di Marco e sono parole che dovrebbero allargare il cuore perché sono la buona notizia, il vangelo di Dio: il tempo è il Kairos, la possibilità di salvezza, ed è ‘pieno’ non bisogna attendere oltre, il Regno è vicino, è qui.

Una benedizione del tempo che ci lascia un po’ spiazzati: ma come, questo tempo che stiamo vivendo, così difficile, così appesantito da notizie di violenza, di guerre, di morti è il Kairos, il tempo compiuto di Dio? È questa la buona notizia di Gesù; è proprio questo il nostro tempo di salvezza, anche se ci appare brutto e complicato, anche se a volte vorremmo non vedere e non sentire, è il nostro presente in cui far emergere il Regno di Dio che già c’è, con quello che abbiamo a disposizione e che è sempre tanto, assumendo il passato e cercando di generare futuro.

Prima c’è l’affermazione sul Regno, poi l’esortazione a convertirsi, un imperativo presente che continua nel tempo. La prima conversione è credere che il Regno di Dio è qui.

Donatella Mottin

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