Un modo concreto per tessere chiesa
I gruppi Am.Or camminano da quarant’anni. È un traguardo importante! Ma come accade in tutte le cose i traguardi sono occasioni di nuove partenze. In questi anni molti volti e molte storie si sono incontrate e hanno reso possibile la crescita di vocazioni diverse unite da un’unica intuizione: quella di Madre Giovanna che, seguendo la spiritualità del Cristo Servo, ha scelto di dedicarsi alla promozione e santificazione della donna. Ed è così che da tanti anni nelle comunità delle suore Orsoline si incontrano laiche e religiose per lasciarsi provocare dalla vita e da temi che toccano particolarmente la sensibilità femminile perché riguardano l’umano, la giustizia, la pace, l’amicizia tra i popoli. In questi anni tante figure femminili hanno ripreso voce dal silenzio in cui spesso sono state messe, donne bibliche ma anche donne che hanno cambiato la storia con la loro presenza profetica e creativa, ancorate a quella sapienza che viene da Dio e che ha reso, e può rendere ciascuna, anche oggi, un frammento di eterna bellezza. Il cammino dei gruppi Am.Or è anche occasione data a ciascuna donna di mettersi in ascolto della Parola e della storia per provare ad essere risposta evangelica concreta e sapiente nei diversi contesti di vita, di servizio, di lavoro. Oltre a questa attenzione personale e sociale c’è un’altra dimensione che sta a cuore ai gruppi: la dimensione ecclesiale. Si cammina nella chiesa e con la chiesa, per tessere chiesa.
C’è un legame forte, e sempre cercato, tra i gruppi e le comunità cristiane anche se non si caratterizzano per un fare dentro le parrocchie: lo specifico dei gruppi Am.Or non è quello di fare un servizio, ma di scegliere la formazione come punto di forza, crescere nella consapevolezza di vivere la propria femminilità alla luce del Vangelo, guardare il mondo con occhi di donna. Questo significa stare dentro la storia, prendersene cura, fare qualsiasi cosa ci venga chiesta, rispondendo alle nostre singolari vocazioni, ma con il desiderio di esserci non solo come persone, come battezzate ma anche come donne, che al di là di ogni stereotipo hanno qualcosa di unico da dire in reciprocità con il mondo maschile.
La tessitura è immagine evocativa: la costanza e la pazienza, la forza e la delicatezza di mani che lavorano fanno della tessitura l’arte di costruire un tessuto ottenuto con l’intreccio di fili di ordito con quello di trama. È un po’ quello che i gruppi Am.Or desiderano essere: donne con carismi e vocazioni diverse che si impegnano a leggere nel quotidiano il passaggio di Dio nella storia personale, comunitaria, del mondo per costruire un tessuto di vita che abbia il sapore della speranza e il profumo dell’amore per poter far circolare sentimenti e atteggiamenti evangelici che si traducono concretamente in ascolto, dialogo, accoglienza, rispetto, perdono e che si esprimono in un fare più umano ed evangelico.
I gruppi Am.Or si caratterizzano anche per l’incontro con realtà diverse sia dal punto di vista culturale che pastorale: ad oggi i gruppi sono undici e vanno da Zandobbio a Caserta passando per Breganze, Giavenale, Lupia, Madonetta, Locara-Lobbia, Pressana fino a Monterotondo. I convegni annuali sono sempre occasione per tessere relazioni con persone nuove, raccontare e narrare cammini diversi dando ali alla creatività dello Spirito ma rimanendo ancorati ad un dono carismatico che viene direttamente da Madre Giovanna e che ci chiede di avere cura di un modo femminile che allora, come oggi, rischia di rimanere nell’ombra.
È così che i gruppi Am.Or si sentono parte di una famiglia carismatica che riconosce una comune missione che laici e religiose portano avanti con spirito di collaborazione e di corresponsabilità.
Alla potente immagine della tessitura, per i gruppi Am.or si unisce la simbolica data dei quarant’anni di vita. È un numero biblicamente significativo perché rimanda ad un passaggio di vita che il popolo d’Israele ha assunto dopo la liberazione dall’Egitto. È un esodo difficile ma che porta in sé una carica di futuro inaspettata dal popolo ma ben chiara a Dio. Mosè sperimenta l’alleanza con Dio ma la sperimenta ancora di più Miriam che la celebra con il canto e la danza, seguita da un gruppo di donne “che intrecciano corpi e menti, parola e musica, in una lode corale al Dio dell’Alleanza” (Atti del XIV Capitolo generale, p. 10-11).
Non si intrecciano solo fili, ma anche vite, esperienze, corpi: una trama meravigliosa che avviene nel costruire rete con altri, siano essi donne o uomini, per ristabilire alleanze, per costruire relazioni, per progettare insieme dando valore ad ogni persona; un ordito altrettanto bello fatto dalla cura della relazione con Dio che ci dà uno stile per amare, per servire, per annunciare, per convertire il nostro sguardo sul mondo, per passare da una logica di giudizio ad una logica di misericordia.
Anche per i gruppi Am.Or il Signore ha una promessa di vita e di futuro: con la forza delle tante amiche che ne hanno fatto parte e con la novità di giovani donne che si avvicinano a questo percorso continuiamo a camminare in spirito di sororità per abbracciare il mondo con coraggio e speranza, consapevoli che i piccoli passi, a volte impercettibili, possono cambiare la storia perché è Dio che la conduce, mai senza di noi.
sr Michela Vaccari