Giovedì Santo

28
Mar

Il Triduo Pasquale è il nome dato ai tre giorni che precedono la Domenica di Pasqua.

Si inizia il giovedì e si termina alla vigilia della domenica di Pasqua. La celebrazione del Triduo Pasquale intende richiamare l’essenza della fede in Gesù Cristo, morto e risorto.

Ogni giorno del Triduo ha un appuntamento.

Il giovedì che apre l’inizio delle celebrazioni è conosciuto come giovedì della Lavanda dei Piedi o Cena del Signore.

Il venerdì Santo è giorno di passione, in cui Gesù dona la sua vita.

Sabato Santo ultimo giorno, giorno dell’Alleluia.

Vale la pena annotare che i tre giorni sono considerati un’unica celebrazione, cioè un’unica Messa.

GIOVEDÌ SANTO

Giovedì Santo apre le celebrazioni del Triduo Pasquale, la preparazione alla grande festa della Pasqua, la vittoria di Gesù sulla morte e sul peccato. Giovedì, vigilia della crocifissione di Gesù; giovedì della lavanda dei piedi; giovedì dell’istituzione di due sacramenti: quello dell’Ordine e quello dell’Eucaristia. Gesù è il grande ed eterno sacerdote, ma ha voluto aver bisogno di ministri, tolti dal popolo, per portare al mondo la buona novella della salvezza.

Qual è la spiritualità del giorno? Qual è il rapporto di questo giorno con il carisma della Famiglia delle Suore Orsoline?

Il testo di Fil 2,1-11 Cristo Servo è il fondamento del carisma della grande Famiglia delle Orsoline. Cristo, esistendo in una condizione divina, non si è egoisticamente aggrappato ad essa, ma ha svuotato se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Non cedette alla tentazione di aggrapparsi all’uguaglianza con Dio. È in questo annientamento, nel suo abbassamento, che Egli rivela l’essere e l’amore di Dio.

Il testo di Fil 2,1-11 è direttamente collegato alla celebrazione del Giovedì Santo, quando Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli, Gv 13,1-17, e ci ha lasciato l’esempio di fare come Lui ha fatto: «Se io, Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri». In questa scena, Gesù, il servo del Padre, diventa il servo dell’umanità. Tutti siamo chiamati a lavarci i piedi gli uni gli altri. Tutto questo è chiaro ed è affermato proprio da Gesù per allontanare ogni dubbio (vv 12-17).

Nella celebrazione della Pasqua, dopo aver istituito il sacramento dell’Eucaristia (cfr. Lc 22,17-19), disse ai suoi discepoli: «Fate questo in memoria di me». Con queste parole Egli istituì il sacerdozio cristiano: «Ed egli, preso il calice, rese grazie e disse: Prendete questo calice e distribuitelo fra voi. Poi prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; Fate questo in memoria di me”.

Celebrare l’Eucaristia significa rendere grazie a Dio; è riconoscere tutto il Suo amore per ciascuno di noi. Partecipare al banchetto eucaristico esige che ciascuno di noi laici, uomini e donne, possiamo impegnarci a lottare perché ci sia pane su ogni tavola. Come dice la canzone: ” pane su tutte le tavole, Pasqua, nuova certezza ci sarà la festa e la gente canterà alleluia” o un’altra canzone “comunicare diventa un pericolo”, pericolo perché ci impegna nella lotta per la giustizia affinché ci sia pane per tutti coloro che hanno fame.

Il Giovedì Santo, nel silenzio della nostra preghiera, riconfermiamo il nostro impegno di laici e laiche Orsoline in difesa dei più poveri, specialmente delle donne sofferenti ed emarginate.

IMPEGNO:

  • Leggere e meditare Lc 22,17-19; Gv 13,1-17 e Fil 2,1-11

In che modo questi testi ci aiutano a vivere come Famiglia Carismatica?

 

Testo elaborato da: Maria Aparecida Raujo che fa parte del gruppo Kàr-in di Volta Redonda RJ