GENNAIO 2017: UNA MONTAGNA DI EMOZIONI!

Era la mattina del 4 gennaio quando con gli occhi ancora assonnati e la macchina piena di bagagli, io, l’educatrice Serena e le 4 ragazze di “Armonia” abbiamo chiuso a chiave la porta di casa e siamo partite: destinazione AURONZO DI CADORE! Dopo tre ore di viaggio siamo arrivate nell’albergo che ci avrebbe ospitato per quella breve vacanza, dove ci hanno riferito (con nostra grande gioia!) che saremmo state tutte assieme in unica camerata, quindi i primi momenti sono stati dedicati alla scelta del letto al castello e alla sistemazione delle proprie cose. Il panorama che si scorgeva dalla nostra stanza era incantevole, nonostante ci fosse pochissima neve le montagne, con la loro imponenza e maestosità, lasciavano senza fiato e trasmettevano una sensazione di pace e tranquillità. Quella prima giornata è stata molto tranquilla, ci siamo rilassate davanti a una tazza di the calda, abbiamo preso un po’ confidenza con gli spazi dell’albergo e ci siamo godute una cena molto appetitosa; tutti i pasti, inclusa la colazione, erano compresi, indi per cui dovevamo solamente fare la fatica di sederci a tavola e gustarci i piatti che ci venivano serviti! Il secondo giorno è stato particolarmente all’insegna delle risate. Al mattino, mentre attendevamo l’arrivo di un’altra ragazza accompagnata da Suor Letizia e Michele, siamo andate ad Auronzo e lì ci siamo scatenate con lo slittino; a due a due alla volta continuavamo su e giù per la pista, incuranti del freddo e senza farci mancare nulla: slittini impigliati nella rete, urla e tante tante chiassose risate! Prima di avviarci a pranzo, abbiamo passeggiato tutti assieme attorno al Lago di Auronzo, chiacchierando e ammirando lo straordinario paesaggio che ci circondava. Nel pomeriggio, desiderose di altre avventure, siamo tornate ad Auronzo, questa volta però per dilettarci con il pattinaggio sul ghiaccio, anche perché stava scendendo qualche fiocco di neve e le strade non erano molto praticabili. Di quelle ore potrei scrivere facciate intere, e probabilmente non riuscirei ancora ad esprimere pienamente quanto mi sia divertita in compagnia delle ragazze e quanto quel momento sia stato diverso da tutti gli altri che fin’ora avevo condiviso con loro; vederle dapprima tentennare sui pattini e poi lanciarsi in corse sfrenate è stato strepitoso, ci cercavamo in mezzo alla gente e non smettevamo di ridere a crepapelle, soprattutto quando la sottoscritta, impedita al massimo, finiva quasi per terra: loro erano lì, a sorreggermi, a insegnarmi come fare, a barcollare con me nel tentativo di aiutarmi, e, ovviamente, a riprendermi con video e foto che ancora oggi riguardiamo con grande ilarità!

Il terzo giorno, invece, siamo partite alla volta di Cortina d’Ampezzo, poco distante da dove alloggiavamo; qui, con la speranza di scorgere qualche vip tra la folla, abbiamo deciso di fare un giro panoramico in seggiovia: bellissimo spettacolo ma un freddo tremendo!! Talmente freddo che le ragazze hanno poi costretto Serena a “passeggiare” per il paese sedute comodamente in macchina! Rientrate in albergo, c’era ad attenderle una piccola sorpresa: la Befana era volata fino ad Auronzo per recapitare ad ognuna di loro una calza golosissima, ricca di caramelle, cioccolata e dolciumi vari, che hanno ovviamente molto apprezzato! Il pomeriggio abbiamo deciso di trascorrerlo nuovamente sui pattini, ma questa volta ci siamo dirette a Dobbiaco, cogliendo così l’occasione di fermarci lungo il tragitto ad ammirare il Lago di Misurina, lago che era completamente ghiacciato e da cui si riescono a scorgere le Tre Cime di Lavaredo; è stato incredibile, e un po’ angosciante, camminare su un lago ghiacciato, un’esperienza che non avevo mai provato. Arrivate a Dobbiaco, abbiamo trovato la pista di pattinaggio e a quel punto ci siamo divise; alcune ragazze, infatti, si sono infilate i pattini e si sono messe a sfrecciare in lungo e in largo per la pista, mentre io, Serena e altre ragazze abbiamo preferito sederci al bar, sgranocchiare un pacchetto di patatine e giocare a “Non t’arrabbiare”. Purtroppo era già arrivato sabato, ultimo giorno della nostra vacanza. Le ragazze erano un po’ stanche e infreddolite, così abbiamo scelto di fare qualcosa di tranquillo nelle vicinanze; siamo state nella Foresta di Somadida, che detiene il titolo di bosco più grande del Cadore e che viene considerata uno dei “polmoni verdi” più belli delle Dolomiti, e dopodiché abbiamo fatto un’ultima passeggiata per il centro di Auronzo. Dopo pranzo abbiamo ricaricato la macchina (una fatica farci stare tutte le valigie!) e un po’ malinconiche siamo ritornate a casa.

E’ difficile spiegare a parole l’esplosione di sensazioni e di emozioni che ho vissuto in quei giorni. Ogni particolare, ogni momento mi ha toccato il cuore dandomi forti emozioni, sono ricordi che porto con me e che custodirò per sempre, dalle risate in camera prima di addormentarci che cercavamo di soffocare con i cuscini, ai piccoli screzi per stupidaggini, dalle solite canzoni che abbiamo ascoltato e canticchiato per ore alle chiacchierate dopo cena. Quest’esperienza mi ha permesso di conoscere meglio sia Serena e di instaurare con lei un bel rapporto non solo professionale, sia le ragazze, vivendole in un modo differente, più intenso e più coinvolgente. E’ stato meraviglioso condividere con loro la quotidianità a 360 gradi.