Distinguere, riconoscere e scegliere insieme

06
Ott

Un altro numero di Vita Nuova per continuare la sinfonia di preghiera, secondo l’invito rivolto da papa Francesco a tutta la Chiesa, per prepararci all’anno giubilare. La preghiera di questo anno che precede il giubileo non è un invito a chiuderci in una dimensione spiritualista e disincantata; il giubileo è un anno di grazia: ricordiamo quanto Gesù aveva detto descrivendo la sua missione: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore” (Lc 4,18-19; cfr. Is 61,1-2). Queste sono parole che indicano azioni concrete e coraggiose di liberazione e di conversione nella quotidianità della vita.

Raccogliamo questo messaggio quanto mai attuale, che apre a temi di equità sociale e di tutela del creato: sappiamo che la Terra non ci appartiene, ma ci viene data in dono. Ancora un’occasione per considerare il principio fondamentale di giustizia ed equità per tutti: in questa ottica ci interroga un giubileo, proprio per quell’apporto di riflessione e di scelte concrete verso l’umanità.

E per far questo bisogna discernere secondo il vero significato della parola: non solo “vedere chiaro con la vista e con l’intelletto, ma soprattutto distinguere e riconoscere insieme”. In musica si dice che una sinfonia è solitamente costituita da quattro movimenti; allora questo terzo numero di Vita Nuova si sofferma su un movimento importante per la nostra vita di fede: il discernimento, che ci aiuta a guardare insieme alle scelte da attuare nel nostro rapporto con il creato, con i beni, con l’umanità, per costruire un mondo di giustizia e pace. Un augurio per tutti che raccogliamo anche nella bolla di indizione del grande evento, per discernere insieme: “Come insegna la Sacra Scrittura, la terra appartiene a Dio e noi tutti vi abitiamo come «forestieri e ospiti» (Lv 25,23). Se veramente vogliamo preparare nel mondo la via della pace, impegniamoci a rimediare alle cause remote delle ingiustizie, ripianiamo i debiti iniqui e insolvibili, saziamo gli affamati” (Bolla 16).

Madre Maria Luisa Bertuzzo