CHALANE E COVID “ASSENTI” ALLA FESTA DI NATALE

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Gen

A Dondo (Mozambico) come ogni anno incontro con l’Infanzia Missionaria, coordinato dalle Orsoline della Comunidade Esperança

Quando il 29 dicembre è stato dato il preallarme dell’ingresso nel canale del Mozambico del tifone Chalane, è tornata nel cuore la paura, perché il ricordo della catastrofe provocata a Beira un anno e mezzo fa dal tifone Idai è ancora troppo vivo. Chalane si dirigeva proprio verso Beira e pareva proseguisse dritto verso Dondo, le due località sede delle nostre comunità orsoline. Poi per fortuna il 30 dicembre Chalane si è trasformato in una “semplice” – si fa per dire – tempesta tropicale, con tanta acqua, quartieri allagati e parecchi tetti volati via, ed è andato a scaricare la sua violenza a ovest, verso i confini con lo Zimbabwe.

Così, nonostante i presagi foschi della vigilia, il 30 dicembre la parrocchia di Sant’Anna di Dondo ha festeggiato, come ogni anno, il Natale dell’Infanzia Missionaria, associazione coordinata dalle suore orsoline della Comunidade Esperança. In programma doni, musica, canti, una ricca merenda e tanta allegria.

A dare una mano a Babbo Natale, l’infaticabile suor Lucia e le sue consorelle che hanno preparato sacchetti regalo per tutti con matite, gomme, temperini e quaderni e il goloso “refresco” (mai nome è più azzeccato, quando a dicembre a Dondo si superano i 30 gradi!) con dolci, bevande, patatine e snack vari.

E’ suor Lucia stessa che ci ha raccontato la cronaca dell’evento: “Nonostante la pioggia torrenziale che si è abbattuta per tutto il giorno su Dondo e fino a qualche minuto prima dell’inizio, si sono presentati quasi sessanta bambini con i rispettivi animatori. L’ospite atteso dai bimbi era ovviamente “Pai Nadal”, sotto il cui costume rosso e la fluente barba bianca, si nascondeva il giovane volontario Ernesto Cordeiro, ma la vera sorpresa per tutti è stato l’arrivo del parroco padre Roberto Kowa, che ha portato la sua riflessione  natalizia e ha tagliato la torta augurale”.

Una novità è stata anche la “location” della festa: il grande salone costruito, dopo il ciclone Idai, nella canonica della parrocchia. Un segno di speranza per il futuro, come il fatto, testimoniato dalle foto, che l’incubo del coronavirus, cosi impietoso con l’Occidente, sembra lontano da questi luoghi.

suor Lucia Battistella e Annalisa Lombardo

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