Camminando per la dignità

02
Apr

“Santa Bakhita ci incoraggia ad aprire gli occhi e le orecchie, per vedere gli invisibili e ascoltare chi non ha voce, per riconoscere la dignità di ciascuno e per agire contro la tratta e ogni forma di sfruttamento”.

“Oggi, memoria di Santa Bakhita, ricordiamo i tanti fratelli e sorelle che vengono ingannati con false promesse e poi sottoposti a sfruttamenti e abusi. Uniamoci tutti per contrastare il drammatico fenomeno globale della tratta di persone.”

Questi due messaggi di papa Francesco, postati su Twitter il giorno 8 febbraio 2024 – memoria di santa Giuseppina Bakhita e decima Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone – sono un appello alla dignità della vita e un’esortazione a non essere indifferenti al dramma vissuto da tanti uomini, donne e bambini.

Le sollecitazioni del pontefice hanno fatto da corona alle tante iniziative promosse in tutto il mondo per questa giornata che quest’anno ha avuto come tema: “Camminando per la dignità: ascoltare, sognare, agire”.

Le differenti proposte sono il frutto del lavoro della rete mondiale intrecciata da tante religiose/i e associazioni, che con l’ausilio di tante persone, offrono spazi di ascolto, accoglienza, protezione e liberazione a donne, uomini e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere e spesso torturati e mutilati.

Le numerose iniziative sono state connesse da un unico filo rosso narrato dal pellegrinaggio on-line che dalle nove del mattino fino alle diciassette del pomeriggio ha reso visibile l’impegno attivo e fecondo di tante persone, nei cinque continenti, a favore della dignità e promozione della vita umana. Un viaggio online che a partire dalla valorizzazione della bellezza della diversità culturale ha sottolineato e ricordato (attraverso la preghiera, la riflessione e la denuncia) l’ingiustizia e la sofferenza subita da molta gente evidenziando particolarmente la forza e il coraggio dei percorsi di liberazione e di rinascita a una nuova vita.

Nel messaggio di papa Francesco per la Xª giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, il pontefice ha invitato ad “avere la capacità di ascoltare chi sta soffrendo… ascoltiamo il loro grido di aiuto, lasciamoci interpellare dalle loro storie; e insieme con le vittime e con i giovani ritorniamo a sognare un mondo in cui le persone possano vivere con libertà e dignità. E poi, sorelle e fratelli, con la forza dello Spirito di Gesù Cristo dobbiamo trasformare questo sogno in realtà, mediante azioni concrete di contrasto alla tratta. Impegniamoci a pregare e agire per questa causa di dignità: pregare e agire sia personalmente, sia nelle famiglie, sia nelle comunità parrocchiali e religiose, nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali, e anche nei vari ambiti sociali e nella politica”.

Un rinnovato appello accolto positivamente anche dalla nostra comunità di suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria di “Casa Rut”, a Caserta, che da anni è luogo di accoglienza per donne e bambini vittime della tratta per sfruttamento sessuale. Una con-vocazione che, la sera dell’8 febbraio scorso, è diventata preghiera e riflessione presso il santuario di Sant’ Anna. Una serata che ha visto radunate insieme persone amiche della comunità di Casa Rut e persone appartenenti alle varie realtà della chiesa diocesana casertana. Un momento di preghiera sviluppato attorno a cinque simboli: fuoco, terra, acqua, aria/vento, metallo, dove ogni segno ha aiutato a prendere coscienza del dramma vissuto da uomini, donne e bambini sfruttati e schiavizzati. Un’occasione per condividere suoni, canti, danze, pensieri che hanno guidato l’assemblea a meditare sul fenomeno della migrazione e sui suoi aspetti più cruenti e crudeli. Tutte/i invitati a indossare gli abiti e le vicende di vita di tante persone costrette a lasciare il proprio paese di origine e fidarsi di altri che, con inganno e violenze, hanno falsamente promesso loro la realizzazione del sogno di una vita migliore.

Camminando per la dignità: ascoltare, sognare e agire: tre verbi che hanno accompagnato la veglia di preghiera con la finalità di incoraggiare il cuore di ognuno a divenire accogliente, sollecito ed attento ad ascoltare la sofferenza: “la sofferenza globale dettata dal potere finanziario/economico e dalle disuguaglianze della nostra società e del nostro mondo; la sofferenza migratoria di migliaia di persone costrette a migrare esponendosi a molti rischi a causa del numero crescente di conflitti e guerre, della violenza, della criminalità; la sofferenza data del cambiamento climatico”.

Un cuore capace anche di sognare con speranza, con la consapevolezza di essere tutti “pellegrini sulla terra senza avere paura di sognare come un’unica umanità, ciascuno con la ricchezza della sua fede, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli e sorelle! Custodendo la bellezza e la verità che ogni persona e tutte le persone sono uguali, imparando sempre più a riconoscere a ognuno la stessa libertà e la stessa dignità. Gridando e dichiarando con vigore in nome di tutti e di ognuno che la schiavitù moderna, lo sfruttamento, la tratta sono un crimine che lede l’umanità”.

Un cuore capace ancora di agire con coraggio per la dignità al fianco di ogni persona. “Sappiamo che tutto è interconnesso e che lo sfruttamento delle persone non può essere affrontato senza una relazione rispettosa con tutto il creato”. La certezza dell’inter-connessione globale dei valori della Vita, della tutela del creato, delle differenti risorse e vulnerabilità delle società intercontinentali domanda a tutti una rispettosa adesione ad assumere scelte, comportamenti, soluzioni responsabili per educare efficacemente a costruire una globalizzazione della solidarietà e della fraternità capace di spezzare le catene e ridare speranza.

Ascoltare, sognare e agire nel quotidiano delle nostre differenti realtà camminando insieme per essere e donare il bene! Buon cammino!

Sorelle di Casa Rut