Bibbia News, in ascolto dei conflitti

30
Dic

Donne, Parola di Dio e segni dei tempi: un ciclo di incontri con la Bibbia in una mano e il giornale nell’altra

Anche quest’anno ci siamo ritrovati per l’appuntamento con Bibbia News. Donne, parola di Dio e segni dei tempi. Sono stati tre incontri densi e significativi, partecipati da amiche e amici in presenza presso il Centro culturale san Paolo e in collegamento online, con la possibilità di vedere le registrazioni sulla pagina Facebook di Presenza Donna. Il percorso proposto è, come nelle altre edizioni, una modalità di mettere in atto la circolarità tra Bibbia e giornale, che secondo il teologo Barth dovrebbe essere impegno continuo dei singoli e delle comunità cristiane. Quest’anno ci siamo confrontati con il tema dei conflitti, realtà in cui siamo immersi a livelli diversi per il fatto stesso di stare dentro la storia. Sarebbe mistificante non prenderne atto, in nome di riferimenti religiosi idealizzati, che immagina-no le relazioni tutte pervase di carità fraterna. D’altra parte è distruttivo attraversare i conflitti con la logica di una battaglia, che vede necessariamente un vincitore e un vinto. La sfida è stare nel conflitto, maturando atteggiamenti di mediazione e dialogo, senza per questo rinunciare alla verità delle cose. An-che in questa edizione il confronto tra Bibbia e giornale è avvenuto con l’apporto di Donatella Mottin per la parte biblica e i giornalisti della Voce dei Berici per la presentazione di arti-coli e notizie sui tre ambiti individuati: conflitti tra popoli, conflitti interiori, conflitti di genere. Andrea Frison ha illustrato la situazione geopolitica del mondo, che appare caotica soprattutto per la guerra alle porte di casa, ma vede purtroppo guerre dimenticate in tante parti del nostro pianeta. Ha rilevato co-me le aree più conflittuali corrispondono a territori di povertà della gente e ricchezza di risorse, con un drammatico accentuarsi del disastro ambientale. Lauro Paoletto ha evocato la conflittualità che si consuma dentro i più giovani, segnati particolarmente dalle chiusure vis-sute in tempo di pandemia, ma anche negli adulti maschi alle prese con pulsioni violente e nei cristiani, che vivono con modalità conflittuali le scelte in ambito morale rispetto alla dottrina ufficiale della chiesa cattolica.

Marta Randon non ha purtroppo avuto difficoltà a trovare no-tizie sui conflitti di genere, che assai spesso sfociano in tragici femminicidi, ma ha anche ricordato il fronte conflittuale emergente costituito dalle situazioni gender fluid collegate al rifiuto violento della diversità. I personaggi biblici rievocati, alla luce delle tre aree di conflitto, sono apparsi ancor più attuali e le Scritture narrazioni che davvero parlano di noi. Il profeta Geremia vive la sua missione nel pieno di una guerra, che ha come risultato la distruzione di Gerusalemme e la deportazione del popolo. Viene accusato di disfattismo, perché invita a non contrapporre al nemico la difesa armata, in quanto portatrice di lutti ancora maggiori. Apre spiragli di speranza, dicendo ai deportati di continuare a vivere la vita nel paese straniero, e addirittura comprando un campo quando tutto sembra perduto, a testimoniare una possibilità di futuro. Il saggio Qoelet, il cui libro ha accenti di pessimismo addirittura nichilista, legge con disincanto il cuore umano e il groviglio di contraddizioni che lo attraversano. Tuttavia suggerisce di sperimentare tutti i tempi dell’esistenza, perché c’è un’ora per il pianto e il riso, per la morte e per la vita; e il male di vivere può essere parzialmente conso-lato dagli affetti familiari e dalla tavola condivisa. Il libro di Giuditta è infine risultato riferimento sintetico del percorso fatto, perché vi si narrano i conflitti tra popoli in guerra, il conflitto di questa donna chiamata a salvare il popolo facendo violenza e il conflitto di genere simbolicamente rappresentato dal taglio della testa del maschio maltrattante. La decapitazione di Oloferne, vividamente dipinta da Artemisia Gentileschi essa stessa doppiamente violentata nello stupro e nel processo conseguente, dice infatti il necessario cambio di testa per approdare ad una gestione non violenta dei conflitti. Potrebbe es-sere l’icona rappresentativa delle indicazioni nate in questa edizione di Bibbianews, che ancora una volta ha visto la fecondità di un approccio capace di far dialogare pagine di giornale e pagine delle Scritture.

don Dario Vivian