Angela Merici ed il pellegrinaggio giubilare

26
Gen

1525-2025: Sono passati ben cinquecento anni da quei giorni in cui una semplice contadina lombarda, Angela Merici, analfabeta, di mezza età, probabilmente a piedi o al massimo a dorso d’asino, si reca a Roma per l’Anno Santo indetto dal Papa Clemente VII!

Molti i pellegrini, non certo quanti varcano oggi la Porta Santa ogni giorno: ma tutti con lo stesso scopo: chiedere al Signore il perdono dei propri peccati e acquistare le indulgenze…anche se la Chiesa del 1500 è scossa e messa in discussione da un tale Martin Lutero, la cui voce contraria a certe pratiche vuol sovrastare le altre dando così origine a pesanti divisioni.

Forse Angela non sa di tutto questo, forse lei vuol solo avvicinarsi alla culla del Cristianesimo e prostrarsi ai piedi di San Pietro per ottenere perdono. Ha fatto tanta strada, ha pregato tanto, ha affidato al Signore tutta stessa e i suoi sogni, gli avrà chiesto certamente di condurla per mano su strade a lei ancora sconosciute.

Nello stesso modo e con lo stesso ardore le Orsoline di oggi, con migliaia di pellegrini che ormai arrivano da ogni parte del mondo, si recano a Roma o in altri luoghi appositamente scelti, per il loro Giubileo. Ma questa volta non sono lì solo per chiedere il perdono  dei loro peccati, non solo per acquistare l’Indulgenza plenaria. sono lì perché hanno ascoltato la voce del Papa che invita ciascuna persona di fede a diventare per il mondo intero “pellegrina di speranza”. Lo dice con voce accorata, così come, millecinquecento anni fa, Angela lo raccomandava alle sue figlie:

“Non si perdano di speranza” (Quinto Ricordo n.32)

“Mettano lassù  le loro speranze e non sulla terra” (Quinto Ricordo n.42)

“Ora vi lascio; state contente e abbiate viva fede e speranza” (ultimo ricordo n. 26)

E chissà che, mentre varchiamo la Porta Santa, non si avvicini a noi una semplice contadina lombarda, Angela Merici, analfabeta, di mezza età, che ci guardi con i suoi occhi buoni e ci dica in un sussurro: sii anche tu pellegrina di speranza!

sr. Elisabetta Emanuela Melzi d’Eril, orsolina di san Carlo a Milão

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