Correva l’anno: 1918

10
Apr

“Grande sciagura colpì la nostra povera compagnia. Dopo grandi sofferenze e tribolazioni oggi 2 marzo 1918 alle ore 3 del pomeriggio, nel momento che le campane suonavano a festa, perché era di sabato, spirò la venerata Superiora e Fondatrice Giovanna Meneghini, di vita esemplare e di carattere mite circondata dalle sue quindici figliuole spirituali. Lasciandoci nel dolore più intenso, sapendo di aver perduto non un essere qualunque, ma un angelo di bontà e di carità”.

(dal Diario di Luigia Viero)

 

Il 1918 è l’anno della fine della Prima guerra mondiale, causata dall’imperialismo delle potenze europee, in un clima di militarizzazione delle economie e delle coscienze. L’Europa si regge su uno schema di alleanze militari che tra ‘800 e ‘900 mantiene le superpotenze su un critico equilibrio di controllo delle rispettive zone d’influenza: da un lato gli imperi centrali austroungarico e tedesco, dall’altro il patto dell’Intesa (Francia, Inghilterra, Russia). La guerra scoppia nel 1914, a causa della competizione austro-serba sui Balcani. Nazionalismo aggressivo e patriottismo esasperato fanno presa sulle masse. Anche l’Italia, inizialmente neutrale, nel maggio del 1915 entra in guerra, rinnegando l’alleanza con gli imperi centrali, cui aveva aderito alla fine dell’800, e si schiera con l’Intesa, attribuendo alla sua partecipazione al conflitto motivazioni risorgimentali: l’annessione del Trentino, dell’Alto Adige, di Trieste e della Venezia Giulia, oltre a pretese nazionalistiche in Dalmazia.

Il fronte italiano, che comprende due settori (Trentino, Cadore e Carnia a Ovest, Isonzo e Carso ad Est) diventa un teatro di guerra importante. Il generale Cadorna con undici offensive sul Carso ottiene solo la presa di Gorizia (1916). Nel maggio del 1916 è bloccata nel Trentino la Strafex-pedition austriaca, punitiva contro l’Italia. Il conflitto si trasforma da guerra lampo a guerra di logoramento, in trincea, causando indicibili sofferenze ai soldati e milioni di caduti per i nuovi distruttivi armamenti. Il 1917 è un anno critico: l’Italia subisce la pesante sconfitta di Caporetto, mentre la Russia si ritira dal conflitto dopo la Rivoluzione d’ottobre. L’ingresso in guerra degli USA e la ripresa vittoriosa dell’Intesa sul fronte occidentale e su quello italiano fanno capitolare Austria e Germania. Nella primavera del 1918 l’Italia ferma l’offensiva austriaca sul Piave e il 24 ottobre 1918 sconfigge gli austriaci a Vittorio Veneto. Il 4 novembre viene firmato l’armistizio.

Matilde Gianesin

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