Convertire… il proprio stile di vita

27
Giu

Una vita a basso impatto ambientale: la testimonianza di un percorso fatto di piccole scelte quotidiane

Ho sempre sentito una forte connessione con la natura. I miei genitori mi ci hanno abituata fin da piccola. Mi portavano nei boschi e sui monti e io amavo quel tipo di ambiente. Nasco cittadina, ma con un bisogno enorme di foreste, prati e rocce. Sarà probabilmente per questo mio sentire, per questo bisogno dell’abbraccio della natura più selvaggia che ho pian piano adottato uno stile di vita ad impatto ambientale sempre più basso.

Già mia madre, nata in una famiglia di dieci persone in un paese di montagna, mi ha educata al non sprecare. Il mio percorso personale è iniziato però quando sono andata a vivere fuori da Bolzano, mia città di origine, per studiare all’università.

A inizio nuovo millennio era l’epoca di No Logo, Seattle, il G8 di Genova… dove si manifestava contro i danni causati dalle multinazionali. Ho iniziato da lì, zigzagando nel supermercato per evitare di acquistare prodotti di queste immense aziende. Era faticoso, perché era richiesto un continuo aggiornamento sulla compravendita dei marchi ed era facile sbagliare e acquistare dal “nemico”. Ho quindi deciso che dovevo fare i miei acquisti in un supermercato più affidabile, come all’epoca mi appariva la Coop. Compravo i prodotti a loro marchio e così ero più tranquilla. Facevo i chilometri in bus o in bici perché il negozio era lontano da dove abitavo. Avevo anche cominciato ad osservare la mia coinquilina, che ricordo comprava con mio grande stupore i legumi secchi, invece dei barattoli, e i cosmetici in erboristeria, invece che al supermercato. Guardandola ho imparato che esistevano anche altri modi di cucinare e prendersi cura di sé, rispetto a quanto appreso in famiglia. Pian piano mi stavo avvicinando al mondo del biologico. In quegli anni mi appariva tutto terribilmente caro e non avevo coraggio di fare acquisti in negozietti specializzati a spese dei miei genitori. Ogni tanto compravo della verdura bio al mercato. Stavo cominciando ad allontanarmi dalle mie abitudini d’acquisto. Stavo cominciando a lasciare il supermercato.

Sono tornata per un periodo a Bolzano per scrivere la tesi di laurea, e lì ho scoperto che avevano aperto numerosi negozi di prodotti biologici, che ho cominciato a conoscere. Ero tornata a vivere dai miei e mia madre era piuttosto scettica.

Entro un anno mi sono trasferita a Roma e lì è iniziata la vera rivoluzione. L’esplorazione mi ha sempre affascinato. È così che, di scoperta in scoperta, costruisco sistemi sempre migliori per rendere più leggero il mio peso sulla terra. A Roma ho incontrato la “decrescita felice” e l’autoproduzione. All’inizio mi dava fastidio che fosse complesso acquistare biologico, poi ho scoperto un mondo che a Bolzano mi era precluso. A Roma potevo acquistare direttamente dai produttori di frutta e verdura biologica, a prezzi accessibili. A Roma ho cominciato a sperimentare l’autoproduzione. Ho iniziato a farmi i detersivi e ho imparato a fare il sapone.

Man mano l’autoproduzione è diventata parte di me ed è stata proprio l’autoproduzione, che, per puro caso, mi ha fatto diventare una scrittrice. Ad una fiera ho conosciuto il direttore della casa editrice fiorentina Terra Nuova. Mi ero avvicinata a lui per chiedergli se fosse possibile distribuire un mio documentario assieme ad uno dei loro libri. Me ne sono andata con la richiesta di scrivere un articolo sui detersivi, che incidentalmente gli avevo detto che autoproducevo. Ho sempre desiderato lavorare nel cinema e nel documentario, non avevo mai pensato alla scrittura. Ma da quel momento, era il 2007, non ho mai più smesso di scrivere.

A fine 2007 ho deciso che il mio periodo romano era finito e sono tornata a casa, a Bolzano, dove tuttora vivo. Continuo a lavorare come regista di documentari e parallelamente come scrittrice di libri a tematica ambientale ed educatrice ambientale. Mi sono inserita nel mondo dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) e con loro abbiamo creato eventi di sensibilizzazione per qualche anno in città. L’impegno volontario era poi diventato talmente grande che ho dovuto smettere.

Negli anni non mi sono interessata solo di cibo, detersivi e cosmetici, ma ho esplorato tanti dettagli della vita quotidiana. Cerco di comprare abbigliamento usato o con materie prime da agricoltura biologica e creato in maniera equo-solidale, senza sfruttamento dei lavoratori. Le mie vacanze ideali sono a piedi e ho anche pubblicato per Altreconomia edizioni un libro legato a questa mia passione, intitolato L’Italia selvaggia. Non ho mai posseduto una macchina, mi sono sempre spostata coi mezzi pubblici.

Adesso nel supermercato entro solo per comprare soda caustica e alcol, per autoprodurre saponi e detersivi. Una volta al mese visito il supermercato di prodotti biologici accanto a casa, giusto per emergenze, per il resto acquisto solo prodotti sfusi, da trasformare in cibo, evitando quasi completamente quello confezionato. Negli anni ho visto progressivamente sparire la plastica dalla mia casa. L’ho persino tolta dal pavimento, scoprendo sotto varie stratificazioni degli splendidi listelli di legno massiccio. Ciò che invece ancora mi riesce difficile è ridurre la quantità di carta da mandare al riciclo e i rifiuti indifferenziati. E questa è la nuova sfida che mi occupa questo nuovo decennio.

La mia storia personale racconta tanta cura e attenzione ai miei gesti quotidiani. Ma una vita a basso impatto ambientale non può limitarsi a quello. Non dobbiamo dimenticare l’umano, le relazioni che arricchiscono la nostra vita e, nella condivisione, ci aiutano ad essere più felici… nella decrescita felice.

 

 

 

 

Uno dei libri di Elisa Nicoli tratta il tema della plastica: si intitola Plastica addio, è uscito nel 2019 e l’ha scritto per Altreconomia edizioni, assieme a Chiara Spadaro. Il libro che propone i temi che le stanno più a cuore è Bolle in libertà, sempre per Altreconomia. È un libro che parla di come acquistare detersivi e cosmetici a basso impatto ambientale e come autoprodurseli. Nel 2014 ha pubblicato per Ediciclo il libro Senza pesare sulla Terra, che racconta la storia di come è diventata così sensibile e attiva sulle tematiche ambientali.

Per scoprire di più sulle attività di Elisa visitate i siti web autoproduco.it e elisanicoli.it.

La trovate anche su Instagram e Facebook.

Elisa Nicoli

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