Sabato Santo

30
Mar

Sabato santo. La presenza delle donne.

In questo giorno la chiesa consegna al nostro silenzio il mistero della passione e morte di Gesù. Il Vangelo affida questo momento di salvezza, alto, tremendo e solenne, in particolare alle donne, che ripercorrono nel pensiero ogni passo verso il calvario, che fanno memoria dei suoi gesti di amore verso tutti; soprattutto custodiscono nel cuore il fremito di vita che le sue parole sempre accendevano. Non possono credere che tutto sia finito, perché l’amore non può finire e la violenza non può essere più forte della vita.

La donna è un sì alla vita dal suo germogliare, al tempo dei frutti, fino alla consegna totale, perché altra vita possa continuare ad essere. Così Maria, che nel mistero ha accolto e generato Gesù, l’Amore stesso, lo ha accompagnato nel cammino della sua missione, ha condiviso i suoi passi fin sotto la croce, dove dal suo cuore straziato fiorisce una maternità universale.

“Stava sotto la croce Maria, la madre di Gesù; (…) donna ecco tuo figlio” (Gv 19,25-27).

Come tante donne di oggi che patiscono separazione e morte dai figli per la violenza o le guerre; non muoiono di dolore perché c’è sempre la necessità di credere e generare vita. E si prendono cura di chi rimane, di chi ha bisogno di aiuto, di che è ferito e solo.

Là, sotto la croce “c’erano molte donne che osservavano ogni cosa a distanza, le stesse donne che avevano seguito Gesù dalla Galilea per prendersi cura di Lui”. (Mt 27,55)

“Giuseppe di Arimatea depose il corpo di Gesù nel suo sepolcro nuovo … Maria di Magdala e l‘altra Maria stavano là, sedute davanti al sepolcro (Mt 27, 60-61), in silenzio, come una presenza testimoniale che riassume e celebra la vita. Quel silenzio tocca le profondità della vita, si alza come una denuncia che non abbisogna di parole.

Le donne al seguito di Gesù lo onorano versando lacrime e oli profumati. Alla sua morte, ancora preparano aromi per una unzione di vita nuova. Spesso nelle situazioni emergenti, le donne agiscono e si muovono insieme in quella solidarietà che diventa forza; il condividere i ricordi riscalda il cuore, conforta e alimenta la speranza. Insieme di buon mattino vanno verso il sepolcro, sfidando la paura e il controllo delle guardie, spinte o meglio attratte dal “Bene” che non si può perdere né dimenticare. Un angelo del Signore venne a rotolare la pietra. Restano sconvolte, ma l’angelo disse loro: “Non temete, voi! Gesù è risorto dai morti e vi precede in galilea. Lo vedrete!”. (Mt 28, 1-8).

In particolare una donna appassionata, la Maddalena, che Gesù ha riscattato alla libertà, non si rassegna alla sua morte, lo cerca, lo invoca, attraversa l’oscurità del sepolcro; incontra la potenza della risurrezione, Gesù stesso. La chiama per nome e la invia a portare l’annuncio che è risorto.

Anche oggi è “sabato santo”! È sempre “sabato santo”! Queste donne lasciano a noi la stessa missione: appassionarsi alla vita, in tutte le sue espressioni e dimensioni, conoscere Gesù, sentire che Lui è fonte di gioia, di energia nuova, credere che Lui ha già vinto la morte e ci rende partecipi della sua stessa vita risorta e ci manda ad annunciarlo a tutti.

(Condivisione del Gruppo Kar.in – Italia)