In una cerimonia di grande valore istituzionale e affettivo la città di Vicenza ha celebrato la “giornalista e saggista”
Venerdì 16 giugno 2023, esattamente a 150 anni dalla nascita di Elisa Salerno, le spoglie della pensatrice vicentina sono state accolte nel Famedio dei cittadini e delle cittadine illustri della città di Vicenza.
Una cerimonia di grande valore, non solo simbolico, e vissuta con emozione e partecipazione dalle tante persone intervenute al Cimitero maggiore di Vicenza.
“Elisabetta Salerno – giornalista e saggista”, sono le parole scelte e apposte sulla lapide per fare sintesi di una vita traboccante e perseverante, spesa interamente per la “santa causa” della donna.
Alla presenza delle autorità civili e religiose, la cerimonia ha preso le mosse con la lettura, da parte dell’assessora alle pari opportunità (e socia di Presenza Donna) Isabella Sala, della motivazione dell’accoglimento nel Famedio, deliberato dalla precedente giunta Rucco e sostenuto dall’ex assessora Valeria Porelli: “L’amministrazione comunale ritiene di farsi portavoce della città nel tributare alla defunta il massimo onore per la sua visione anticipatrice, a suggello di una memoria che deve durare in quel futuro cui sentiva di appartenere”.
Il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai ha poi dichiarato: “Plaudo alla decisione di chi mi ha preceduto di traslare le spoglie di Elisa Salerno nel famedio che ospita i cittadini illustri di Vicenza. È il giusto tributo che la città deve a una scrittrice, giornalista ed editrice fra le principali protagoniste del movimento femminista del primo Novecento. Elisa Salerno, ad oggi unica donna ad aver diretto un giornale a Vicenza, fu antesignana delle battaglie per il riconoscimento della dignità femminile nel mondo del lavoro: una problematica attualissima che non ha ancora trovato piena soluzione nella nostra società”.
Il carattere anticipatrice dell’opera e del pensiero della femminista cattolica vicentina sono stati ricordati anche da don Dario Vivian, in rappresentanza della Diocesi di Vicenza, mentre i vari momenti della cerimonia sono stati intervallati dalla lettura di alcuni testi di Elisa Salerno, a cura dell’attrice Franca Grimaldi.
Il momento centrale della cerimonia, ovvero l’orazione commemorativa, è stata affidata ad Annalisa Lombardo, studiosa di Elisa Salerno, socia di Presenza Donna e membro del comitato scientifico del Fondo archivistico Salerno.
Annalisa Lombardo ha ripercorso con competenza e passione l’intera parabola biografica di Elisa Salerno, le sue innumerevoli attività come “lavoratrice del pensiero”, le difficoltà e gli ostacoli che la società e la chiesa del suo tempo non le hanno risparmiato.
Lombardo ha ricordato anche le altre tre donne accolte nel Famedio vicentino, a fronte di oltre cento uomini: la monaca Francesca Maria Chilesotti (morta nel 1849), la preside Maria Carolina Maccagnini (morta nel 1917) e la cantante lirica Marcella Pobbe (morta del 2003). “Ci è facile, insieme ad Elisa, immaginare queste donne, così distanti fra loro nel tempo, confrontarsi sui diritti degli ultimi e dei più fragili, discutere delle sfide che ancora attendono le donne, conversare al femminile di arte e cultura”.
“Potremmo concludere” – ha continuato Annalisa Lombardo – “che l’accoglimento delle spoglie di Elisa Salerno nel Famedio è un riconoscimento postumo del grande lavoro svolto in favore delle donne e che ha favorito il riconoscimento, oggi per larghissima parte compiuto, dei loro diritti di parità. Potremmo pensare che le sue battaglie sono ormai storia e tutte alle nostre spalle. E che lei, madre del primo femminismo, femminismo illuminato dalla fede cristiana, possa solo essere oggetto della nostra profonda gratitudine e memoria imperitura.
Invece no. Elisa Salerno parla ancora alle donne e alla società di oggi di temi che riguardano gli scenari futuri del nostro mondo”.
La cerimonia, istituzionale e al tempo stesso partecipata con affetto quasi commovente, si è conclusa con un momento di preghiera e raccoglimento presso la tomba della vicentina illustre Elisa Salerno, celebrata dalla “sua” Vicenza e dalle tante persone, in primis la famiglia Orsolina, che ancora camminano sui passi di questa donna straordinaria.
CDS Presenza Donna