Il testo del quarto vangelo (Giovanni) che ascolteremo in questa quinta domenica di quaresima, è un testo molto conosciuto. Narra di un luogo geografico e soprattutto teologico. Un luogo molto vicino a Gerusalemme e allo stesso tempo molto diverso.
Gerusalemme è il luogo del tempio; per molte persone, soprattutto donne, era diventato un luogo di esclusione.
Betania, nella lingua del popolo ebraico, era la casa dei poveri; un luogo di accoglienza, una casa, anche per Gesù.
Due donne sono ‘abbraccio’ per questa casa dei poveri. Troviamo queste due donne, simbolo del conflitto di potere, politico e religioso, simbolo del processo di esclusione delle donne nelle comunità cristiane di seconda generazione del Vangelo di Luca.
Sono Marta e Maria. Nel vangelo di Luca, Marta, nella pratica della diaconia, nello spezzare il pane é messa a tacere; Maria nel silenzio e nell’ascolto, é accolta.
In questo testo che abbiamo appena ascoltato, Maria é ricordata e, verrà riportato, nel capitolo successivo, il ricordo non del suo silenzio ma del suo servizio: ha lavato i piedi di Gesù.
Marta ha i gesti e le parole riportate al centro di questo testo. Lei annuncia, l’annuncio cristologico della fede: Gesù é il Cristo, l’annuncio che negli altri vangeli é posto nelle labbra di Pietro.
Marta e Maria, nel profondo amore per Gesù, nella diaconia, dove l’unico potere é il servizio, ebbero il fratello Lazzaro risuscitato.
Questa é la nostra fede. Amen e continuiamo amando.
Maria Soave Buscemi