Una luce contro la tratta

09
Feb

Le sorelle della comunità di Casa Rut hanno preso parte al convegno “Una Luce contro la Tratta” promosso dalla Consulta regionale della Campania per la condizione della donna l’8 febraio 2023, condividendo spazi di riflessione e sensibilizzazione mirati a porre l’attenzione contro la tratta di persone. Questo evento coincide con la giornata mondiale di riflessione e preghiera contro la tratta, giunta quest’anno alla nona edizione, con il tema “Camminare per la dignità”.  È bello ricordare che questa giornata nasce nel 2015 da un’iniziativa sostenuta dalle Unioni dei Superiori e dei Superiori Generali degli Istituti Religiosi; un invito favorevolmente accolto da papa Francesco che in quell’occasione pronunciò le seguenti parole: “Incoraggio coloro che lavorano aiutando gli uomini, le donne e i bambini ridotti in schiavitù, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere, spesso torturati e mutilati. È mia speranza che i capi di governo possano lavorare con decisione per rimuovere le cause di questo vergognoso flagello, è un flagello indegno della società. Possa ciascuno di noi sentirsi impegnato ad essere una voce per i nostri fratelli e sorelle, che sono stati umiliati nella loro dignità”.

Le parole di papa Francesco sono ancora molto attuali e custodiscono tutt’oggi ricchezza di senso e di significato. Il tema di quest’anno, “Camminare per la dignità” ripercorre la profondità di queste parole e diventa, per tante persone che a livello mondiale si occupano di contrasto alla tratta, un rinnovato invito a tenere viva la speranza e i valori che orientano il loro essere e il loro agire.  È il desiderio di unirsi nel fronteggiare un fenomeno di morte e soprattutto coltivare semi di vita.  La bellezza e la verità del camminare per la dignità è narrata dal camminare tutti insieme, uomini e donne di diverse tradizioni religiose, di diverse culture ed età, insieme per cooperare in rete al fine di far rifiorire “vite ferite” e donare loro balsamo di dignità e di giustizia.

Camminare per la dignità contro la tratta diviene, pertanto, una bella occasione per rinnovare il nostro impegno. È la volontà comune di ri-dirigersi verso quell’orizzonte chiaro che pone la persona al centro, che guarda alla dignità di ogni persona, senza lasciare indietro nessuno. Camminare per la dignità ha il sapore della responsabilità fatta di compassione, di sentimento di vicinanza, di empatia e anche di concretezza, di saper investire risorse, di promuovere azioni creative e rigenerative. Camminare per la dignità è il diritto e il dovere di costruire insieme una cultura dell’incontro che porti la conversione dei cuori e la capacità di costruire società inclusive, capaci di smascherare stereotipi e di tutelare i diritti di ogni persona.

Casa Rut, da ventisette anni presente sul territorio casertano, ha il desiderio di continuare ad essere accogliente ed attenta ai tanti volti di donne che reclamano di essere visti ed incontrati, donne che nutrono il desiderio di rialzarsi e di ricominciare, donne che gridano libertà e voglia di rinascere. Queste sollecitazioni sono vive e sono segnate dal dolore, dalle ferite, dall’angoscia, e purtroppo, molto spesso accompagnate dall’indifferenza e dal silenzio. Le grida di libertà e di giustizia di tante donne sono appelli alla vita, sono invocazioni che interpellano la nostra coscienza e che traducono il camminare per la dignità in:

  • – avere gli occhi aperti per ri-conoscere i processi che riducono milioni di persone allo sfruttamento e alla tratta di persone, processi che nascono nei paesi di origine, continuano nei paesi di transito, ma che diventano attivi anche nei nostri territori regionali, dalla strada, agli appartamenti indoor, alle campagne, alle fabbriche, alle tante connotion-house che operano, molto spesso, indisturbate sui territori nazionali;
  • – avere anche il cuore attento per scoprire i percorsi quotidiani di tante donne alla ricerca della libertà e della dignità, percorsi di cura, percorsi di inclusione e di empowerment. Essere attenti significa anche denunciare tutti gli ostacoli che si incontrano nei percorsi di integrazione, denunciare e lottare per garantire e tutelare il diritto alla vita vissuta in pienezza.

Casa Rut conosce  bene le tante difficoltà che impediscono di rendere agevoli i percorsi di inclusione e promozione: i complessi iter burocratici, amministrativi e sanitari, i lenti processi di riconoscimento dello status giuridico, i pregiudizi culturali, i faticosi inserimenti socio-lavorativi, la scarsità di asili nido, i servizi sociali perlopiù inesistenti che molto spesso non sostengono la genitorialità delle donne in difficoltà, la travagliata ricerca abitativa a conclusione di un programma residenziale.

Queste rappresentano solo alcune delle complessità che si ripresentano, terribilmente puntuali, nei percorsi diretti all’autonomia delle donne che si accompagnano nei percorsi di accoglienza. Si vuole, però, porre l’accento su due aspetti particolarmente insidiosi nei processi di promozione ed inclusione: l’inserimento socio-lavorativo e la ricerca abitativa.

Queste due aree di intervento sono le più ardue perché riscontrano problematiche già gravose nel territorio regionale campano. Infatti, il contesto sociale di alcuni luoghi della regione Campania, sono già fortemente segnati da carenza di lavoro, da politiche sociali ed economiche deboli e poco incisive nel favorire l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro, si evidenzia inoltre, la scarsità di servizi che non sostengono la partecipazione della donna in alcuni ambiti professionali. Questa fragile realtà sociale viene poi accompagnata da forme di diffidenza che si incontrano puntualmente nella ricerca di un’abitazione per persone straniere.

Relativamente alle due ultime tematiche particolarmente critiche, difficili da fronteggiare come singoli enti che si occupano di contrasto alla tratta, ci si auspica la costruzione di uno spazio comune di attenzione al fine di poter dialogare con le istituzioni, di far leva sulle risorse della regione, di poter interrogare i servizi presenti sul territorio, e insieme, rafforzando la rete, essere sempre più capaci di promuovere azioni di investimento sul genio femminile più vulnerabile.

Partecipare al tavolo di lavoro “Una Luce contro la tratta” è un’opportunità per far memoria di un “NOI sociale – umano” nel quale siamo tutti corresponsabili e chiamati insieme ad avviare processi ed interventi per colmare aree di criticità molto complesse.  Siamo invitate ad essere attente ad una parte di umanità che invoca riconoscimento, riscatto, dignità e giustizia per tutta la sofferenza vissuta e soprattutto perché è stata privata di tutela durante lo sfruttamento di cui è stata vittima.

Le problematiche presentate sono tante e decisamente complesse, confidiamo nelle parole di Papa Francesco “Non fatevi rubare la speranza”, nella convinzione che la speranza necessita di uomini e donne disponibili a Costruirla con amorevolezza e tenacia.

sorelle di casa Rut