Quest’anno i “Magi” hanno portato a me un dono speciale: la condivisione della giornata della vigilia dell’Epifania presso la “casa madre” delle Suore Orsoline del S. Cuore di Maria, a Breganze.
“Madre” perché nell’entrare nella loro casa ho provato un sentimento di profonda “accoglienza materna”, nella quale mi son sentita cullata per tutto il tempo di permanenza e che ai miei occhi rende queste “nuove amiche” testimoni particolari della “maternità di Dio”.
“Madre Chiesa”… mi risveglia un modo di sentire e penso a quanto, soprattutto in questo tempo, diamo quasi per scontata l’esistenza di questi luoghi sacri nei quali molte volte ci siamo rifugiati, fuggiti e ritornati come “figliol prodighi” nell’arco della nostra esistenza, fatti pellegrini, verso la vera vita, dall’acqua del battesimo.
Quest’anno è prevista per noi una tapa importante nel cammino del nostro pellegrinaggio: la MISERICORDIA.
Meta a cui si può arrivare con un cuore purificato dalla superbia, dalla vanagloria delle cose del mondo, con umiltà e apertura verso la novità, la diversità, l’amore – quello di Dio – come la sua Parola, resa vita da Gesù, ci ha insegnato.
“Come in cielo, così in terra”. Lo stesso amore misericordioso. E’ un amore difficile, che a volte ci sembra stretto e per il quale dovremo sempre chiedere ripetutamente perdono dei nostri sbagli per poter essere riabbracciati dalla misericordia del Padre.
Restiamo con Lui nella croce di Luce, che dà speranza che il male, dal quale ci sentiamo circondati e oppressi, si possa trasformare con l’impegno e la consapevolezza di tutti.
Ho ascoltato con
attenzione e
commozione
il racconto della prigionia di don Gianantonio Allegri e ne ho ricevuto nel silenzio una risposta: “Poiché il Signore ci ha tenuto per mano accompagnandoci nelle nostre notti buie, perché potesse incarnarsi in noi il sentimento della misericordia verso noi stessi e verso gli altri”.
Il mio impegno nelle opere di misericordia è “visitare i carcerati”; credo che la più grande forma di prigionia sia quella del cuore, che ci fa pensare solo a noi stessi e a esser felici da soli a scapito magari della sofferenza di altri.
Un grazie al cielo per una giornata veramente speciale.
Chiara Di Natale