8 marzo e cultura di genere in Mozambico

26
Mar

Il racconto della bella e innovativa esperienza vissuta dalle donne della comunità di Dondo

“Mantenere la dimensione popolare della vicinanza… con speciale attenzione alle donne andando dove esse si trovano, con uno stile di accompagnamento, prendendo la realtà da dove viene”. È questa una delle idee forti che il XIII capitolo generale ha tracciato per l’ambito della missione. Idea forte che connota e identifica anche la nostra presenza di Orsoline nella parrocchia Sant’Anna di Dondo in Mozambico. In questa, come in tante altre parrocchie del mondo, la presenza femminile è molto forte ed anche l’appartenenza a gruppi e movimenti come la “Legião Marie” (legione di Maria), le Terziarie Francescane oppure il Movimento Saveriano.

Nel cammino comunitario di missionarie sentiamo importante vivere un rapporto fecondo con la realtà e la cultura del posto, illuminate anche dal documento finale del sinodo panamazzonico: “L’inculturazione è l’incarnazione del Vangelo nelle culture autoctone e allo stesso tempo l’introduzione di queste culture nella vita della Chiesa. In questo processo i popoli sono protagonisti e accompagnati da agenti pastorali e dai loro pastori” (n. 51).

In questo paese del sud dell’Africa il “dia da mulher moçambicana” è celebrato il 7 aprile, con grande risonanza civile: la nostra proposta di celebrare l’8 marzo come Giornata internazionale della donna è partita dallo stimolo ricevuto da un’amica, cogliendo l’opportunità che quest’anno la data cadesse di domenica. Inoltre, volevamo iniziare a dare un passo nuovo, “cominciare un processo” come direbbe papa Francesco, e tentare di far crescere queste nostre amiche a livello spirituale ma anche nella consapevolezza del loro essere donne mozambicane, attraverso il contributo attivo di altre donne della loro cultura.

Abbiamo partecipato insieme alla celebrazione eucaristica presieduta dal parroco saveriano padre Roberto, il quale ha sottolineato l’importanza di questa giornata internazionale, e poi… abbiamo dovuto rimanere in chiesa per il nostro incontro, perché la sala che pensavamo di utilizzare non bastava a contenerci tutte!

Le animatrici Fidencia e Geltrude, appartenenti al movimento internazionale del Graal, hanno coinvolto le partecipanti attraverso una dinamica volta alla presa di consapevolezza di sé, affrontando le difficoltà dell’essere donne in questa cultura patriarcale e spesso maschilista. Hanno guidato il gruppo a comprendere l’importanza della solidarietà tra donne, dell’aiuto reciproco da prestarsi prima ancora di ottenere il dovuto riconoscimento, il rispetto e la valorizzazione da parte del genere maschile.

Inutile dire quanto questo abbia toccato il vissuto di molte, al punto che la condivisione si sarebbe potuta prolungare anche nel pomeriggio. Questo desiderio ha fatto sì che nascesse proprio dal gruppo di più di ottanta donne la proposta di un itinerario di formazione per approfondire, confrontarsi, prendere sempre più consapevolezza “di genere” della propria dignità e delle modalità di aiuto reciproco tra donne per viverla.

La mattinata si è conclusa poi con un “aperitivo a sorpresa” che avevamo allestito nel patio della chiesa: nonostante l’ora di pranzo fosse già passata da un pezzo nessuna dava segno di voler tornare a casa e le proverbiali quattro chiacchiere si sono moltiplicate.

Il processo di acquisizione della cultura di genere in questa nostra realtà è avviato: lo accompagniamo nella forza del carisma orsolino!

sr. Valentina De Gan

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