Nell’Anno giubilare della Misericordia l’Associazione “Presenza Donna” ha caratterizzato in maniera peculiare le iniziative che propone tradizionalmente in occasione della Giornata internazionale della Donna: 8 marzo e dintorni.
Ha voluto declinare la Misericordia secondo le coordinate della riconciliazione e del perdono dando voce ad esperienze che hanno vissuto nella loro carne le tragedie provocate dall’odio interetnico, che hanno visto specialmente le donne, con i loro corpi, la loro psiche, i loro spiriti usate, violate, crocifisse nella loro identità e dignità e stanno vedendo ancora loro in prima linea nella ricostruzione di relazioni vitali, anzi proprio loro sono le prime artefici della riconciliazione e del perdono: misericordiose come il Padre.
Le loro storie sono state raccolte durante il pellegrinaggio realizzato la scorsa estate in Bosnia Erzegovina dall’Ufficio Pellegrinaggi di Vicenza con Presenza Donna e sono per molti versi specchio delle tragedie che vent’anni dopo (allora eravamo nella prima metà degli anni ‘90) stanno sconvolgendo terre poco più a sud, dove affondano le radici le tre grandi religioni monoteistiche e i cui abitanti giungono in Europa (quando riescono ad essere ancora vivi) come membri di un nuovo esodo epocale.
A vent’anni dal conflitto nella ex Jugoslavia, come sono possibili riconciliazione e misericordia? Abbiamo potuto ascoltare le voci di mons. Pero Sudar, nominato vescovo ausiliare di Vrhbosna-Sarajevo il 28 maggio 1993, quando ancora la città era assediata dall’esercito serbo. Promotore delle scuole interetniche, le “scuole per l’Europa”, è considerato una delle personalità più importanti nella lenta ma inesorabile ricostruzione civile e morale nel dopoguerra della ex Jugoslavia. Ci ha detto: “Vogliamo essere un segno: la Bosnia Erzegovina può davvero diventare un laboratorio, un esperimento di convivenza, un modus vivendi tra la mentalità e la cultura occidentale e quella islamica”. Domenica 6 marzo nella Chiesa di Araceli vecchia a Vicenza, lunedì 7 nella parrocchia di S. Vito a Bassano del Grappa e martedì 8 nel contesto della preghiera al femminile “Donne di Misericordia. Gesti per ritrovare monete perdute”, nella Chiesa del Villaggio del Sole, a Vicenza, Mons. Sudar ha dialogato insieme a Jasminka Selimovi?, collaboratrice del progetto Oxfam Italia che in Bosnia Erzegovina riunisce alcune donne in gruppi di lavoro: non più solo vittime di guerra, ma imprenditrici di futuro. Oxfam è una delle più importanti confederazioni internazionali specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo, con l’obbiettivo di individuare soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia. Ha scelto un approccio integrato fra programmi di sviluppo, interventi di emergenza, campagne di opinione e iniziative educative per migliorare le condizioni di vita di migliaia di persone nel mondo, permettendo loro di esercitare i propri diritti e costruirsi un futuro dignitoso.
Misericordia, donne, perdono e riconciliazione sono parole chiave per il futuro del mondo, da coniugare come verbi di azione per trasformare le lacrime in gioia, la morte in vita, dando credito alla speranza.
a cura del CDS