Proprio in mezzo della calura estiva, quando l’arsura attanaglia la terra e si guarda in cielo per scorgere i segni di una pioggia ristoratrice, ecco che la liturgia ricorda una memoria particolare, la Vergine del Carmelo. E non è certo un caso che la lettura proposta alla Messa sia quella dell’episodio di Elia, che invoca la fine della siccità e manda il suo giovane servo che gli annuncia: «Ecco una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare». Da sempre la tradizione patristica ha visto in quella umile nuvoletta la figura di Maria, che offre al mondo la dolcezza e il sollievo della Grazia, il Figlio di Dio e dell’Uomo, Gesù: in Lei ogni attesa trova un compimento e una Consolazione.
Il 16 luglio è la Festa che sentiamo particolarmente nostra: in realtà Maria è Madre di tutti, lo sappiamo, ma noi Carmelitane Scalze la sentiamo soprattutto come Sorella. Una di casa, che è al nostro fianco, è Maria: che lavi o che cucini, che preghi o che vada al pozzo, il suo cuore semplice era un dialogo intimo con il Signore, l’Altissimo e, al contempo, suo Figlio. Una Bellezza che trasfigura il quotidiano in eterno è Maria: un cuore attento, vigile, premuroso, che non si meraviglia di nulla, che soprattutto accoglie.
Il Carmelo di Vicenza è uno dei tanti piccolissimi luoghi in cui questa “ferialità”, per nulla diversa da quella delle case di ogni persona, diventa provocazione alla gioia di ospitare – per come e quanto si può – Gesù stesso, l’Amico, il Tutto. Alla scuola di Maria.
Il nostro Ordine ha origine sul monte Carmelo in Palestina verso la fine del XII sec. dove si stabilirono alcuni eremiti che elessero la Vergine a loro Patrona, la presero a modello della vita contemplativa e sperimentarono la Sua particolare protezione. Lo scapolare è il segno caratteristico della famiglia del Carmelo e un aiuto grande per vivere un rapporto speciale con Maria. Secondo la tradizione in un’apparizione a San Simone Stock (Superiore dell’Ordine nel 1251) la Vergine Maria, tenendo in mano lo scapolare, gli disse: ”Questo è il privilegio che io concedo a te e a tutti i carmelitani: chiunque morirà con questo scapolare non patirà il fuoco eterno” . Da allora lo scapolare carmelitano si è diffuso non solo nell’Ordine ma fra moltissimi fedeli e influisce enormemente sulla spiritualità e devozione popolare. Anche noi sperimentiamo una grande fiducia delle persone nello Scapolare, come segno tangibile di un’appartenenza e prossimità a Maria, a dimostrazione di quanto è radicato nel cuore umano il bisogno della sua tenerezza per affrontare il pellegrinaggio della vita
L’amicizia bella e forte che condividiamo con voi Sorelle Orsoline del Sacro Cuore di Maria ci sembra radicata proprio qui, in questa dimensione eminentemente femminile di Maria: donna tra le donne, capace di comprendere sospiri, lacrime, speranze, sguardi di attesa, con una complicità che a nessun altro puoi chiedere. E le diverse modalità di approccio all’umanità del nostro tempo, chi sul campo, chi in ginocchio, esprime con una complementarietà sempre in dialogo, la pienezza del cuore di Maria. Scoprirci a vibrare per gli stessi progetti, a condividere le “ansie” di missione che l’appartenere a Cristo ci porta a coltivare, a desiderare scambi e proposte per essere di più nella Chiesa e per la Chiesa, crediamo sia un segno bellissimo di sentirci ed essere sorelle in cammino con Maria. Dato che Carmelo significa giardino fiorito, pensiamo di non sbagliare nell’augurare anche a voi una Buona Solennità della Madonna del Carmelo, dato che è nella diversità che nasce la fecondità più autentica e rigogliosa della Vita che portiamo al mondo.
Monache Carmelitane di Vicenza
Credits: L’immagine e la poesia allegate sono state realizzate dalle Monache Carmelitane di Vicenza.