1/2021 AVER CURA DELLA FRAGILITA’

In copertina – illustrazione di Chiara Peruffo

Kintsugi: quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa con dell’oro. Credono che quando qualcosa ha una storia, diventa più bello.

“Mai come oggi, in questi tempi di pandemia, possiamo cogliere la dimensione onnipervasiva della fragilità. Semplicemente, essa è costitutiva della condizione umana. […] Nell’attuale crisi siamo messi a confronto con le dimensioni del limite. […] Il riconoscimento umile e realistico della concreta situazione di fragilità propria e altrui conduce a fare di questa debolezza un elemento spiritualmente ricchissimo, potentemente umanizzante. La fragilità diviene creatrice di legami, agisce come ponte che istituisce rapporti tra diversi. Per quanto indesiderabile, la fragilità può divenire capace di mobilitare una società e di creare rapporti di solidarietà e dar vita a istituzioni che si prendono cura dei più bisognosi. […] Il problema non è la fragilità in sé, ma ciò che se ne fa, il rapporto che istituiamo con essa: se riconosciuta e accettata, diventa fondamento di un agire etico. La fragilità è lo spazio in cui lo spirito umano può manifestarsi come resiliente, creativo, geniale…” (dal sito del Monastero di Bose).

Sommario Vita Nuova n. 1/2021 “Aver cura della fragilità”

 

Tra fragilità e cura, Editoriale di sr. Maria Luisa Bertuzzo

Provare a leggere insieme il tempo presente, di Antonietta Potente

Il dono della cura, di Donatella Mottin

Il segreto dell’alba, a cura di sr. Federica Cacciavillani

Gemma, fragilità amata, di sr. Maria Coccia

La cura che umanizza, di Michele Pasqualetto

Simboli per un carisma, a cura della redazione

Con gesti, con tenerezza, con parole, di Chiara Magaraggia

Pia dei Tolomei, di Chiara Magaraggia

Sorelle tutte, di sr Elisa Panato

Buon compleanno Presenza Donna, a cura di Enrico Zarpellon

Spazio libri, di Enrico Zarpellon

La cura fragile dell’amore, di sr. Federica Cacciavillani